Dal questionario “Montesilvano Sicura” emerge che i cittadini si sentono meno sicuri rispetto agli anni precedenti. I problemi più rilevanti riguardano il degrado urbano, la microcriminalità e le droghe.
I 248 montesilvanesi che hanno partecipato al questionario (il 53,2% sono uomini) hanno un’età compresa tra i 46 e i 60 anni (34,1%. In prevalenza sono residenti di Villa Verrocchio (17%), il 52,4% dei cittadini si sente meno sicuro rispetto agli altri anni. Sono persone che vivono in città da 16-20 anni.
I dati sono stati raccolti grazie dai tirocinanti del Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali dell’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara, attraverso la convenzione del Comune di Montesilvano con la facoltà di Ricerca Sociale, Politiche della Sicurezza e Criminalità. I risultati serviranno all’amministrazione comunale per indirizzare nel 2021 gli interventi volti a migliorare la sicurezza e nelle prossime settimane appena possibile si svolgerà un’assemblea partecipativa per condividere con i cittadini i programmi e le scelte future dei quartieri.
In una nota del Comune si legge che “l’89,5% ritiene che l’Amministrazione comunale debba investire in progetti volti alla sicurezza urbana. I problemi più rilevanti per gli intervistati sono il degrado urbano (52,8%), la microcriminalità (furti e rapine 51,2%), al terzo posto droghe e spaccio (50%), all’ultimo gli immigrati irregolari (30,2%). Il 48,2% è propenso a partecipare attivamente ad assemblee comunali, al fine di proporre delle soluzioni alle problematiche che destabilizzano la vita quotidiana.
L’Università d’Annunzio che ha proposto il questionario come elemento di rilevamento spiega che il questionario è uno strumento neutro che ha lo scopo di rilevare opinioni e percezioni e non può essere giudicato attribuendo un giudizio di valore. Un questionario può presentare il rischio di desiderabilità sociale nella formulazione di alcune domande ma non è questo il caso, considerando che la domanda “incriminata” è posta tra tante per rilevare una associazione di idee riconducibile al un senso di illegalità ed insicurezza. La rilevazione sul punto specifico è atta a far emergere il punto di vista, anche eventualmente razzista, degli intervistati. Il senso è proprio quello di comprendere le cause dell’insicurezza percepita ed intervenire con politiche capaci di attenuarle e potenzialmente rimuoverle attraverso politiche mirate.
Il questionario nel punto “incriminato” ha subito una modificazione in itinere con l’aggiunta della parola “irregolare” come forma impropria per edulcorare la domanda, ma senza che ce ne fosse alcun bisogno essendo la prima formulazione la più corretta. I questionari proposti con la modalità pubblica telematica devono essere necessariamente esposti per un tempo limitato al fine di prevenire eventuali pilotaggi che ne vanificherebbe i risultati.
La redazione di un questionario è parte integrante di un progetto legato all’attività di tirocinio, che ha l’unico fine di favorire l’accrescimento delle capacità professionali degli studenti in relazione ai propri scopi formativi. I dati raccolti dalle risposte al questionario non sono rappresentativi dell’intera popolazione, ma sono meramente indicativi di uno stato di cose o di una percezione indicativamente diffusa e servono a preparare, utilizzando il metodo della democrazia deliberativa, assemblee per raccogliere le proposte dei cittadini e deliberare in materia, come già fatto nel caso del quartiere di Villa Verrocchio”.
Soddisfatto il consigliere Marco Forconi: “L’amministrazione comunale di Montesilvano non ha alcun interesse nel veicolare opinioni o, peggio ancora, dare sfogo agli istinti più bassi dell’essere umano . Sono stati pubblicati dei quesiti volti a comprendere le dinamiche di pensiero dei cittadini sugli aspetti più deteriori legati alla percezione di insicurezza. I risultati inquadrano un destinatario di mezza età, probabilmente lavoratore, che chiede maggior investimento in termini umani e logistici per la questione sicurezza. Non ha alcun senso donare alla cittadinanza un questionario politicamente corretto per fornire un’idea di falsa partecipazione al bene pubblico: solo entrando nella sfera emozionale di ogni cittadino, con lucida razionalità, l’amministrazione comunale ha la possibilità di generare quel tipo di empatia che è sempre mancata nelle precedenti amministrazioni.
Il Comune di Montesilvano non è stata oggetto di una telefonata, una email o una manifestazione di protesta e la maggior parte di risposte indica l’intenzione di partecipare ad assemblee pubbliche per migliorare insieme all’amministrazione comunale della vita quotidiana. Quando si governa bisogna ascoltare sempre le opinioni di chi vive la città, non dare credito alla “vox clamantis in deserto”. Per questo motivo appena possibile incontreremo i cittadini per accogliere suggerimenti al fine di migliorare la qualità della vita a Montesilvano”.