Si chiude intorno al compagno, un rumeno di 52 anni il cerchio sulla morte di Iuliana Catalin Bacataru, la badante di 37 anni vittima di una presunta caduta dalle scale. Il fatto avvenne a novembre in una frazione di Carsoli.
Ha ucciso la compagna e poi lo ha fatto sembrare un incidente domestico per sviare le indagini dei carabinieri che però stamane lo hanno arrestato con l’accusa di omicidio volontario. Si tratta di un cinquantaduenne di origine romena, arrestato dai carabinieri della compagnia di Tagliacozzo al termine di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Avezzano. Il 7 novembre scorso Catalin Bucatarula, romena, 38 anni, era stata trovata in gravi condizioni in un’abitazione di Colli di Monte Bove, una frazione di Carsoli, dove prestava servizio a due anziani come badante. La donna, trasferita all’ospedale, morì due giorni dopo. Il fatto, in un primo momento, era stato considerato un incidente, ma in seguito alle indagini è risultato essere un delitto passionale.
Il presunto assassino, Andrei Feru, è stato incastrato dalle tracce di sangue che ha lasciato sul luogo del delitto. All’origine del violento litigio sarebbe stato un attacco di gelosia. L’accusa per lui è di omicidio volontario. Le tracce di sangue ritrovate sul muro dai militari di Carsoli, guidati dal capitano Silvia Gobini, in collaborazione con i Ris di Roma, non sono state giudicate compatibili dal medico legale con una caduta accidentale ma con una violenta aggressione. L’uomo, secondo l’ipotesi accusatoria ricostruita nel corso di una conferenza stampa dal sostituto procuratore Maurizio Maria Cerrato della Procura di Avezzano, avrebbe riportato la donna nell’abitazione dove lavorava e nel corso della lite avrebbe afferrato la testa sbattendola ripetutamente sul muro e provocando così morte. La donna era stata ritrovata alla base delle scale; l’altezza delle macchie di sangue sul muro, analizzate dall’anatomopatologo Cristian D’Ovidio, è risultata incompatibile con la caduta, che anzi non sarebbe mai avvenuta.