Si torna a parlare di Giulia Di Sabatino e della sua assurda morte l’ultimo giorno di agosto di tre anni fa. Le incongruenze sul presunto suicidio rafforzate dai risultati degli esami del Ris sulle sue scarpe.
I genitori, assistiti dall’avvocato Antonio Di Gaspare, non hanno mai creduto al fatto che quella notte Giulia si sia lanciata dal cavalcavia dell’A14, finendo per essere dilaniata dalle automobili in transito e dopo una prima archiviazione rigettata, alla vigilia della scadenza delle nuove indagini chieste dal Gip di Teramo, potrebbe avere un ruolo dirimente la relazione degli specialisti del Ris di Roma che, tra i tanti rilievi, hanno effettuato delle analisi sulle suola delle scarpe della giovane di Tortoreto, in comparazione con i rilievi svolti sul parapetto del cavalcavia. Ebbene, il quadro che emerge potrebbe dare la tanto attesa svolta alle indagini. Del tipo di terriccio, ma soprattutto della ruggine del parapetto, nessuna traccia su quelle suola, fatto strano se si considera che l’ipotesi avanzata dagli investigatori era che la giovane si fosse arrampicata sul parapetto per poi lasciarsi cadere giù. A questo punto due sono le cose: o Giulia é letteralmente volata, o su quel cavalcavia non c’é mai stata. ma c’é di più, su quelle suola é stato trovato terriccio non compatibile con quello prelevato vicino al cavalcavia, ed anche una particolare sostanza chimica usata per i deodoranti. L’ipotesi é che, considerando il fatto che in estate, tra il caldo e l’umidità, sul pavimento di luoghi particolarmente affollati si crea una sorta di patina composta, anche, di particelle in evaporazione, sprigionate dal sudore, Giulia quella sera sia stata in qualche locale e che magari li si sia incontrata con il suo presunto assassino. Senza correre verso facili conclusioni, in ogni caso la Procura non può non tener conto di questa importante novità, magari tenendo d’occhio quello che sta accadendo a L’Aquila, presso la Procura distrettuale, dove l’indagine parallela per pedo pornografia sembra proseguire più spedita, tanto che il 29 maggio si terrà un’udienza preliminare nei confronti di un uomo di Giulianova per il quale é stato chiesto il rinvio a giudizio, sul telefonino del quale sono state trovate foto osè di Giulia. Questa persona é una delle tre iscritte sul registro degli indagati. Il giovane della Panda con il quale Giulia avrebbe passato le ultime ore di quella tragica serata, un uomo che le avrebbe dato un passaggio con la moto, e appunto l’indagato di Giulianova al quale gli inquirenti sono giunti dopo aver trovato, sul telefonino di Giulia, dei messaggi ambigui, risalenti ad almeno sei mesi prima, nei quali si comprendeva la volontà della giovane d’interrompere ogni tipo di rapporto con lui.