Era nato a Pescara il questore di Biella Gianni Triolo, trovato morto ieri, 18 dicembre, nel suo ufficio. Aveva accanto la pistola d’ordinanza con la quale si sarebbe tolto la vita.
Avrebbe lasciato spiegato il gesto in un messaggio che ha destato sconcerto tra chi lo conosceva e lo ricorda come un uomo brillante, molto preparato a livello professionale, riservato e persona seria. Gianni Triolo era nato a Pescara 60 anni fa e nel capoluogo adriatico era cresciuto e aveva studiato fino agli anni della maturità liceale. Si era laureato in Giurisprudenza a Pisa e, nel 1987, era entrato in Polizia come vice commissario.
Nonostante gli impegni e la carriera, a Pescara tornava spesso per far visita ai parenti e all’anziana madre, scomparsa recentemente. Triolo a Biella era arrivato a febbraio del 2020, all’inizio della pandemia, per ricoprire il suo primo incarico da questore dopo una carriera lunga 34 anni. Nella città piemontese ha introdotto per primo il Daspo urbano.
E’ stato dirigente in molte città italiane fino al 1991 quando è stato al reparto Mobile di Torino. Poi si è trasferito a La Spezia, dove vive la famiglia, ed è stato dirigente del personale e capo di gabinetto. In seguito a Massa Carrara ha guidato la Divisione anticrimine e poi è tornato a La Spezia dove è stato nominato vicario, incarico che lo ha portato anche a Pisa, la città dei suoi studi universitari.