A causa della lentezza del sistema giustizia, 50 ex lavoratori del gruppo industriale “Time” di Mosciano, rischiano di restare senza arretrati.
Gli ex dipendenti del mobilificio, in concordato preventivo dal 2012, ma omologato a giugno 2014, sono ancora in attesa degli arretrati, anzi rischiano che il loro credito nei confronti dell’azienda per cui lavoravano vada in prescrizione. Stiamo parlando di circa mezzo milione di euro, somme che allo scadere dei 5 anni verranno totalmente perse a causa di un cavillo legislativo che ne ha bloccato da 4 anni la risoluzione.
Giancarlo De Sanctis, segretario territoriale della Filca Cisl: “Tutto questo grazie alla lentezza e alla burocratizzazione del sistema istituzionale e, nello specifico, di quello giudiziario. Il problema è il ricorso straordinario all’omologa del concordato presentato da una banca alla Corte di Cassazione che, dal 2014 a oggi, non ha mai convocato un’udienza in merito. Infatti, in caso di concordato preventivo, all’atto della omologa, i lavoratori possono richiedere il proprio Tfr al fondo di garanzia dell’Inps, a patto che non ci siano opposizioni alla procedura; in tal caso occorre attendere la sentenza, come Filca Cisl abbiamo tentato ogni azione sindacale e legale per sbloccare la situazione: abbiamo inutilmente depositato i decreti ingiuntivi per ogni lavoratore, abbiamo richiesto l’intervento del prefetto che ci ha detto di non aver potere in merito, abbiamo chiesto invano all’istituto bancario se fosse possibile ritirare l’opposizione.”