Il presidente vicario della Regione Giovanni Lolli ha aperto, oggi pomeriggio, 19 ottobre, i lavori dell’Assemblea costituente convocata per attivare le procedure amministrative che porteranno alla nascita della “Nuova Pescara”.
L’Assemblea e’ composta di sindaci e consiglieri comunali dei Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore interessati al progetto di fusione. La riunione si e’ svolta nella sala consiliare del municipio di Pescara.
Il presidente vicario della Regione Giovanni Lolli afferma che “Si tratta di una riunione solenne ma allo stesso tempo la considero una seduta di lavoro, che portera’ alla costituzione del nuovo comune come disposto dalla legge approvata dal Consiglio regionale, frutto di un risultato referendario. Io non sono nelle condizioni di modificare la legge, poiche’ non ho i poteri per farlo, quindi ci dobbiamo attenere al testo vigente. Si tratta di un progetto importante dove i protagonisti principali saranno i membri dei tre consigli comunali con i relativi sindaci. Lo considero, poi, un evento volto a raggiungere un obiettivo: valorizzare e sviluppare i nostri territori”.
Il capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri evidenzia che “Parte con il freno a mano tirato l’iter di istituzione della Nuova Pescara, la città che dovrebbe nascere dalla fusione di Pescara, Montesilvano e Spoltore. Ai quattro anni di ritardo del Governatore D’Alfonso si sono, infatti, aggiunti gli altri due mesi di attesa del Governatore facente funzioni Lolli che solo oggi ha convocato la prima riunione dopo l’approvazione della legge lo scorso 8 agosto. Ovviamente la strada è tutta in salita, irta di ostacoli determinati dagli errori macroscopici e dai carrozzoni voluti dal Presidente D’Alfonso e spetterà al futuro Governo regionale di centrodestra e alle prossime amministrazioni di centrodestra che tra qualche mese assumeranno la guida di Pescara e si confermeranno alla guida di Montesilvano districare la matassa e correggere gli errori ricevuti in eredità. Sicuramente oggi sarebbe stato meglio arrivare e dire ai cittadini ‘la fusione la facciamo o non la facciamo’, e invece oggi possiamo dire solo ‘vediamo se è fattibile. Il voto favorevole al Referendum espresso dal popolo porta la data del 2014 e purtroppo solo nel 2016 sono arrivati i due testi di legge del Presidente D’Alfonso, che noi abbiamo discusso e fortemente emendato, di fatto riscritto in diverse parti, e siamo arrivati all’8 agosto, data di approvazione della legge che però è solo un manifesto, una manifestazione di volontà, perché è demandato ai prossimi amministratori regionali la valutazione sulla reale possibilità di effettuare la fusione. Ancora oggi sappiamo che ci saranno servizi come le tasse, la stazione unica degli appalti, la gestione della raccolta dei rifiuti, l’unica gestione della sicurezza, della Polizia municipale, i servizi a domanda individuale, temi che vanno messi insieme dal 2021, poi seguiranno lo Statuto e la relazione finale dei tre Consigli comunali sulla fusione e sulla possibilità di arrivare al 2024, termine, a mio giudizio, necessario perché due città, la prima d’Abruzzo e la quarta, ossia Pescara e Montesilvano, tornano al voto nel 2019 e le nuove Assemblee devono avere il tempo per fare le proprie valutazioni. Oggi quindi l’iter parte semplicemente da un assunto, ossia che si deve fare la fusione, ma non sappiamo ancora se sia fattibile o meno, ovviamente dovremo convincere tutti i protagonisti di quella fusione che nessuno sarà mortificato, che tutti avranno i propri eletti e insieme cresceremo. Si farà la fusione? Lo vedremo, anche sotto il profilo di finanziamenti, perché chiaramente la nuova municipalità avrà bisogno di risorse, perché avremo bisogno di urbanisti, di giuristi per chiudere i contenziosi pendenti, avremo bisogno anche di chi studi il nuovo marketing territoriale, il nome finale. Fondi, da prevedere almeno sino al 2027, che si troveranno nella Finanziaria che alcuni di noi faranno. Forza Italia ha votato a favore della legge, sperando che il sogno si realizzi e non diventi un incubo perché si tratta dell’unico esperimento del genere nella storia repubblicana, mai prima d’ora c’era stata la fusione di comuni al di sopra dei 5mila abitanti e in tal senso noi potremmo essere un faro per la nostra Repubblica o ci si renderà conto, documenti alla mano, che la grandezza non porta servizi in più, non porta benefici, che i centri decisionali non sono rispettosi delle tre distinte comunità perché è difficile fare le cose. Dov’è oggi il rammarico? E’ nel ritardo, prima quello del Governatore D’Alfonso, oggi, ancora del Governatore Lolli. Di sicuro sappiamo solo che entro il 2021 i servizi dovranno essere armonizzati in un unico centro di coordinamento, dunque un’unica società per la gestione dei rifiuti, un’unica gestione delle opere pubbliche, un unico Piano traffico del Comune, tutto questo si farà e sarà l’inizio del percorso, rimandando la decisione finale al 2024”.