L’Aquila rimane capoluogo d’Abruzzo ma la Nuova Pescara sarà il capoluogo economico del medio Adriatico secondo il capogruppo di FI in Regione Sospiri. Il sindaco Alessandrini dice basta polemiche la questione centrale resta l’unione delle 3 città metropolitane.
Sulla querelle riguardante il ruolo di capoluogo di regione in Abruzzo si smorzano i toni e il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Lorenzo Sospiri annuncia che non presenterà una legge per togliere il titolo di capoluogo a L’Aquila anche se con la Nuova Pescara si sperimenta una fusione mai avuta in Italia e si crea una capitale del Medio Adriatico. Quindi per l’esponente del centrodestra il suo ruolo va riconosciuto con strumenti e finanziamenti e se la giunta D’Alfonso attribuisce 700 mila euro a L’Aquila, che conta 72 mila abitanti, alla Nuova Pescara , nata dalla fusione di Montesilvano, Pescara e Spoltore, in cui vivono 200 mila persone, spettano almeno 2 milioni e 100 mila euro.Il capogruppo Sospiri, corregge parzialmente il tiro, rispetto al suo precedente e discusso comunicato stampa, che ha fatto seguito alle posizioni del segretario comunale del Partito democratico, Enzo Cantagallo e dell’assessore comunale dem pescarese Giacomo Cuzzi, sul titolo di capoluogo da attribuire alla Nuova Pescara. Il capogruppo di Forza Italia, incontrando la stampa insieme ai consiglieri comunali di Pescara Marcello Antonelli, Vincenzo D’Incecco e Fabrizio Rapposelli, ha evidenziato che il centrodestra chiede chiarezza.
Il capogruppo Sospiri ha detto “Pescara è già il capoluogo di Regione. Lo è nella sostanza dei fatti, anche se non nella forma. È legittima certo la posizione di chi vive a L’Aquila e pensa che sia immutabile qualsiasi assetto istituzionale e chi invece a Pescara vedrà invece venir meno l’indipendenza di due grandi comuni, di cui uno, Montesilvano, è grande quanto L’Aquila, e che cesserà di esistere, creando un unico grande comune con oltre 200mila abitanti. E allora è immaginabile che una grande città come Pescara sia anche il maggior polo di attrazione extra regionale, magari del medio Adriatico, e più grande di Ancona? Credo che sia così e quindi invece crediamo non sia poi il massimo dire alle persone che si recano a Pescara per servizi, dire poi di farsi un viaggio di un’ora e mezza per recarsi all’Aquila. Con questo voglio dire che al di là della medaglietta e della scritta Capoluogo di Regione sulla carta intestata, ci vogliono in questi mesi delle norme non confuse, ma puntuali e precise che descrivano precisamente il ruolo delle due città, competenze e i finanziamenti a sostegno. Altrimenti stiamo facendo solo,una operazione da campagna elettorale, tipica del Governatore che creerà più problemi che vantaggi. Nel concreto voglio dire che se a L’Aquila si danno 700mila euro, allora a Pescara dobbiamo dare 2 milioni e 100 mila euro. Noi per questo sulla Nuova Pescara andiamo avanti e pensiamo ad un progetto più ampio, e sulla Legge per L’Aquila capoluogo presentato dalla Giunta D’Alfonso presenteremo tre emendamenti al testo della Giunta per chiedere che Pescara abbia quei fondi che merita e che abbia lo stesso trattamento delle alte città fra cui L’Aquila. Pescara la più grande città d’Abruzzo, ha maggiori bisogni con 200mila e oltre abitanti, di quei bisogni di una città di 60mila. E poi – ha detto ancora il consigliere regionale di Forza Italia – non è possibile definire etiliche le decisioni del Consiglio Comunale del maggior capoluogo d’Abruzzo. Se Alessandrini vota contro la sua città vuol dire che non ha evidentemente una visione del futuro sulla Nuova Pescara”.
Il consigliere Rapposelli ha aggiunto “La nostra è una idea che cambiamento in un futuro che cambierà gli assetti regionali. La nuova Pescara cambia gli equilibri e oggi la legge istitutiva del capoluogo di regione, appare come un bizantinismo, e mi sembra strano che qualcuno voglia bloccare il progetto evolutivo dell’intero Abruzzo, e l’atteggiamento ostruzionistico del sindaco di Pescara Alessandrini e del capogruppo del Pd Presutti, appaiono anacronistici perché questa non è una battaglia campanilistica, ma con la Nuova Pescara vogliamo guardare oltre. È quello che ieri abbiamo fatto in Consiglio Comunale e che è stato avallato da alcuni consiglieri e membri della Giunta Alessandrini, vuole andare oltre i campanilismi”.
IL SINDACO MARCO ALESSANDRINI: ” BASTA POLEMICHE, LA QUESTIONE CENTRALE RESTA LA NUOVA PESCARA”
Il sindaco di Pescara Marco Alessandrini in una nota ha scritto che “Al termine di una impegnativa giornata di Consiglio Comunale il centrodestra ha voluto presentare e votare con una partecipazione massiccia (non ricordo una sessione pomeridiana che abbia visto la presenza di 8 consiglieri di centrodestra su 9) un ordine del giorno raffazzonato e singolarmente rivolto al Consiglio Regionale e non all’Amministrazione comunale. Non sono sicurissimo che questo esercizio di stile troverà particolare accoglienza nel Palazzo dell’Emiciclo, a partire dagli stessi gruppi consiliari di centrodestra in Regione. In sintesi si è trattato di un impiego non particolarmente efficace di un’ora di seduta consiliare, di un voto che senza la partecipazione unanime del centrodestra presente in aula sarebbe stato infruttuoso anche sul piano formale. Su quello sostanziale non dubito che non avrà alcuna conseguenza. La questione centrale resta la Nuova Pescara su cui questo Consiglio si è già espresso favorevolmente sin da luglio 2015 con una mozione che ottenne il voto quasi unanime dell’aula, incluso il centrodestra, e il cui cammino penso che procederà senza particolari intoppi, il che forse dispiacerà a coloro che hanno suggerito e sostenuto l’ordine del giorno odierno”.
IL SERVIZIO DEL TG8:
Gli attivisti del Movimento 5 Stelle di L’Aquila replicano che “Le esternazioni di alcuni esponenti del PD e della destra abruzzese alle quali ha fatto seguito un atto formale del Consiglio comunale di Pescara votato trasversalmente da destra e sinistra volto a modificare lo Statuto regionale per portare il capoluogo di Regione a Pescara sono, ad avviso del M5S L’Aquila, di una gravita’ senza precedenti specie alla luce dei numerosi scippi che L’Aquila ha dovuto subire negli anni e intensificatisi dopo il terremoto del 2009 approfittando della debolezza di una citta’ ancora oggi ferita. Ricordiamo a tale proposito e a solo titolo di esempio, la sede della Soprintendenza unica e, pare, il paventato trasferimento anche della prestigiosa Biblioteca Tommasi. Dopo aver appreso dalla stampa che Cantagallo (PD) e’ portatore di pensieri arcani, sottolineiamo la gravita’ dell’atteggiamento di coloro che, con fare sufficiente, sottovalutano questi episodi quali, tra gli altri, il Sindaco dell’Aquila Biondi che, giudicando la vicenda risibile ha dichiarato che ‘il consiglio comunale dell’Aquila non rispondera’ all’ordine del giorno per spostare il capoluogo a Pescara perche’ non si fanno cose che non hanno senso’ e: ‘Voglio vedere quando qualcuno comincera’ a parlare di qualcosa di serio’. Sono proprio questi atteggiamenti di sufficienza, e a volte di insipienza, cosi’ come le rassicurazioni, per altro tardive, come quelle di D’Alfonso, che non ci convincono affatto, che in passato hanno provocato il progressivo depauperamento delle funzioni dell’Aquila a favore della costa. Non vorremmo svegliarci uno dei prossimi giorni con il Capoluogo spostato a Pescara quando sara’ tardi anche per piangere sul latte versato. Quanto al parlare di qualcosa di serio il M5S lo ha gia’ fatto molte volte invano e oggi sottolineiamo anche il fatto che la Regione Abruzzo e’ ad esempio totalmente inadempiente nell’attuazione del Quadro di Riferimento Regionale proprio riguardo all’ Area Metropolitana Abruzzese, pur essendo da tempo pronto il progetto, presentato anche in giro per l’Italia, ma mai approvato. La stessa Sen. Enza Blundo con un post sulla sua pagina di Facebook ha esortato gli aquilani a reagire a questa situazione dichiarando: ‘cittadini di L’Aquila unitevi per affermare la vostra storia e la vostra identita’ e cultura, valori da difendere che hanno sempre caratterizzato la nostra città. Il M5S L’Aquila chiede pertanto formalmente al Consiglio comunale dell’Aquila di approvare un ordine del giorno che stigmatizzi il comportamento del Consiglio comunale di Pescara e di quanti in questi giorni hanno continuato a proporre modifiche alla Statuto regionale e che impegni tutti i consiglieri a vigilare in tale senso e al Consiglio regionale di approvare un ordine del giorno analogo nonche’ la legge per L’Aquila Capoluogo, dispersa nei meandri dello stesso Consiglio regionale”.
In una nota congiunta Daniele Licheri, segretario regionale Sinistra Italiana Abruzzo, Maurizio Pendenza, Responsabile Aree Interne, Daniele Iacutone, segretario provinciale Si L’Aquila, Marta Padovani/Pierluigi Iannarelli del Circolo Si l’Aquila affermano “Pescara Capoluogo? Discussione sbagliata nel merito e nel metodo per colpa del PD. Hanno fatto bene i nostri consiglieri comunali Santroni e Martelli a non partecipare al voto a Pescara, la trappola della mozione presentata dal centro destra e’ il frutto avvelenato di una discussione pubblica, a tratti imbarazzante, portata avanti da una parte del Partito Democratico. Nata dal referendum sulla cosiddetta grande Pescara, lanciata per primo da Cantagallo, tale discussione crediamo non abbia nulla a che fare con eventuali spostamenti del Capoluogo di Regione da L’Aquila a Pescara. Una disquisizione interna che, purtroppo, come gia’ accaduto in passato, straborda e viene utilizzata strumentalmente per fare battaglie fratricide, che non riguardano i cittadini abruzzesi e il loro futuro, ma che mandano messaggi e veti incrociati all’interno del gruppo dirigente del PD. Ecco, noi a questo gioco ci sottraiamo. Riteniamo, dunque, gravissime e oltraggiose le affermazioni bipartisan provenienti da chi occupa gli scranni dell’Emiciclo regionale e di chi occupa ruoli di rilievo dentro il PD. L’Aquila e’ il Capoluogo di Regione e metterlo in discussione e’ a nostro avviso un atteggiamento inappropriato, poiche’ mirato a raccogliere facili consensi e a distogliere l’opinione pubblica dai problemi reali. Crediamo, infatti, che il Governo regionale debba focalizzarsi sulla questione dell’occupazione, a cominciare dal dramma sociale che stanno vivendo i 420 lavoratori della Honeywell con le loro famiglie, nonche’ sulla crisi che stanno attraversando tante aziende sul territorio e nelle stesse aree interne della Provincia di L’Aquila, gia’ costretta a fare i conti con lo spopolamento sociale, oltre che produttivo. Per rendere un buon servizio ai cittadini abruzzesi, queste sono le vere problematiche da affrontare e risolvere, puntando a tenere unita la popolazione piuttosto che a dividerla, imbastendo insensati dibattiti campanilistici. Questo e’ quello che auspichiamo e su cui invitiamo a concentrare l’attenzione”.Carlo Gaspari e Stefano Casciano del gruppo consigliare Articolo UNO – Movimento Democratico e Progressista affermano in una nota ” Porre oggi il problema del Capoluogo di Regione, dopo che la città de L’Aquila è stata messa in ginocchio da terremoto e stenta ancora a ripartire, è un vero e proprio atto di sciacallaggio, per questo ieri come Consiglieri del gruppo di Articolo UNO – Movimento Democratico e Progressista abbiamo espresso convintamente voto contrario. L’iter amministrativo per la costituzione della Nuova Pescara che segue il referendum non ha a che fare con il tema del Capoluogo di regione, unire le due tematiche significa voler far fallire volontariamente l’approvazione della legge regionale per la nuova città. Volendo pensar male si può dedurre che le liste civiche di maggioranza hanno votato l’o.d.g. presentato dal Centro-Destra solo per preservare il loro ristretto bacino elettorale. Non è il tempo di anacronistiche riedizioni campanilistiche: L’Aquila è il nostro Capoluogo di Regione e Pescara non ha bisogno di queste sceneggiate strumentali. Il centrodestra, diviso al suo interno, tra Pescara e L’Aquila soffia sul fuoco delle divisioni. Spiace rilevare l’assenza dei Consiglieri di Sinistra Italiana che hanno preferito non partecipare”.