La città dovrà chiamarsi Pescara e non Nuova Pescara. E’ la fusione più importante che esista in Italia. I cittadini si sentono già parte di un’unica città. Dobbiamo solo crearla”: lo ha detto oggi il sindaco Carlo Masci.
Il primo cittadino di Pescara lo ha detto a proposito dell’iter di fusione del capoluogo adriatico con Montesilvano e Spoltore, nel corso del convegno ‘Nuova Pescara. La città senza confini al centro dell’Europa adriatica’, alla presenza del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, del sindaco di Tirana Erion Veliaj e del sindaco di Atene Kṓstas Bakogiánnīs. Ai lavori, promossi dall’Officina del senatore Luciano D’Alfonso con la Fondazione Europa Prossima, presenti anche i sindaci di Montesilvano Ottavio De Martinis e di Spoltore Chiara Trulli.
Masci si è mostrato ottimista, auspicando che si proceda rapidamente e ha detto che <dal 2024 possiamo provare a cogliere l’obiettivo>. Più cauto è stato il sindaco De Martinis che non si è detto
contrario a priori al progetto di fusione ma si è soffermato soprattutto sui tempi, auspicando che si possa procedere <senza fretta>. Il primo cittadino di Montesilvano, che è anche presidente della Provincia di Pescara, non ha nascosto di essere consapevole che sulla questione è in disaccordo con molti.
Il sindaco di Spoltore Chiara Trulli ha evidenziato: <Siamo in un momento storico cruciale. Ci accingiamo a procedere in un percorso che porterà a fondere le nostre municipalità per dare vita a un unico corpo urbano. Questo produce preoccupazione, senso di responsabilità e anche apprensione. Dobbiamo riuscire a trarre il meglio, è un processo di fusione che va governato e non subìto, va programmato con cura, con costanza e organicità, dovrà essere un percorso che parte da una pianificazione sinergica dei servizi da porre in comune per arrivare alla fusione degli apparati. Grande non porta con sé automaticamente benessere, nel piccolo c’è la cura, nel grande ci sono le opportunità>.
Questa mattina a Pescara il presidente della Commissione Statuto, Claudio Croce, nel corso dell’incontro con la rappresentante di Confesercenti Marina Dolci e Marco Camplone, in rappresentanza di Confindustria, ha detto:
<Il mondo produttivo chiede di portare avanti il processo di fusione tra Pescara, Montesilvano e Spoltore da cui dovrà nascere la Nuova Pescara. Lo chiedono i commercianti, che, superato lo steccato del Centro Commerciale naturale, già guardano alla costruzione del Distretto commerciale, che dovrà unire cultura, turismo e, appunto, commercio, riconoscendo a ciascuno dei tre territori la propria vocazione e specificità.
Il dialogo con le Associazioni produttive sicuramente ci aiuta a focalizzare meglio l’attenzione su quelle che poi sono le istanze pratiche, più che amministrative, ovvero più concrete legate alla costituzione della Nuova Pescara, che si traducono, poi, nella fusione dei servizi rivolti al cittadino. È evidente che l’unione delle tre città avrà delle conseguenze sulle attività commerciali, sul terziario, non solo per l’unificazione della tassazione o per la riorganizzazione, ad esempio, anche di attività come la raccolta dei rifiuti. In realtà le Organizzazioni propongono una visione più ampia pensando agli strumenti e ai mezzi con cui lo stesso mondo imprenditoriale può o deve accompagnare tale processo.
I commercianti, come ha illustrato Marina Dolci, guardano già alla costituzione del futuro Distretto commerciale, un polo direzionale diffuso che non comprenderà esclusivamente il terziario della vendita o dell’acquisto di beni, ma dovrà necessariamente includere anche tutto ciò che ruota attorno al mondo della cultura, del sapere e del Turismo, nel rispetto delle differenze e delle tipicità territoriali, quindi il Polo del Turismo concentrato prevalentemente, anche se non esclusivamente, su Montesilvano; il Polo del Commercio per antonomasia ovviamente su Pescara; il Polo della cultura che guarda con interesse al borgo di Spoltore, che è una tipicità se guardiamo ai tre territori.
Le tre peculiarità dovranno essere organizzate in modo da essere complementari l’una all’altra, dunque non creare motivi di contrasto, di rivalità o di campanile, ma piuttosto rappresentare un supporto, perché è possibile pensare di dormire nei grandi alberghi di Montesilvano, fare shopping a Pescara e poi spostarsi a Spoltore per assistere a un evento artistico. Per consentire questa mobilità, come ha ribadito anche la stessa Dolci, bisogna ovviamente cominciare a riorganizzare i servizi, come il traffico, affinchè la stessa mobilità consenta e favorisca il fluire, ovvero lo spostamento dei flussi veicolari, puntando ai parcheggi di scambio e anche alla mobilità pubblica, un punto di vista utile per suggerire azioni amministrative nel programmare i prossimi step necessari per dare concretezza al pronunciamento legislativo che detta i tempi della fusione, un processo che ovviamente avrà anche dei costi per le tre città>.