Nuova spedizione abruzzese in Nepal

Nepal

Il 27 settembre partirà dall’Abruzzo una nuova spedizione alpinistico-umanitaria diretta in Nepal.

Martedì 27 settembre partirà dall’Abruzzo una nuova spedizione alpinistico-umanitaria diretta in Nepal per salire due montagne, il TharpuChuli (5663 m) e il SinguChuli (6501 m), situate al centro dell’immenso anfiteatro dell’Annapurna, uno fra i più begli ottomila himalayani.A  guidare la spedizione sarà l’alpinista teatino Eugenio Di Marzio, consigliere nazionale del Cai. Del gruppo, che rientrerà in Italia il 20 ottobre, fanno parte Eugenio Di Marzio, Margherita Legnini, Mauro Giustini, Raffaella Marino, tutti soci del CAI di Chieti e di Carsoli,impegnati nel portare avanti il progetto alpinistico-umanitario “Summit for Peace”.

Nel presentare la nuova avventura Di Marzio spiega che “ All’Annapurna fanno da corollario altre montagne che degradano ai suoi lati formando un bacino glaciale lungo 40 km, il Santuario dell’Annapurna. Il campo base, che si raggiunge dopo sette giorni di cammino, attraversando foreste di rododendri giganti, tipici villaggi costruiti con argilla e paglia di riso, ponti sospesi, sentieri lungo i quali è consueto incontrare portatori di varie etnie che trasportano ogni genere di mercanzie tra le valli nepalesi, rappresenta il punto di partenza per l’installazione dei campi alti necessari per completare la salita alle vette delle due montagne. Anche questa spedizione, come le numerose già effettuate, rientra nel progetto Summit for Peace che prevede le salite delle montagne dei continenti in nome della pace e della solidarietà tra i popoli. Nello scegliere la meta ancora una volta si è tenuto conto, oltre dell’aspetto alpinistico, anche della sua importanza umanitaria, in quanto consapevoli che il turismo rappresenta la più importante fonte di reddito per gli abitanti dei villaggi himalayani e il modo più diretto per aiutarli a dimenticare e a “ricominciare a vivere” dopo il tremendo sisma che ha colpito il Nepal nel 2015. Un messaggio che vale ancora di più perché proveniente da un ambito territoriale italiano duramente colpito da terremoti, che in pochi anni hanno portato morte e distruzione. Il Club Alpino Italiano nel 2015 ha raccolto fondi per aiutare la popolazione per il Nepal, così come aveva fatto nel 2009 per l’Abruzzo e come sta facendo per Marche, Lazio e Umbria, poi utilizzati per la ricostruzione di scuole e di strutture religiose presenti lungo le valli dell’Everest e dell’Annapurna. Anche queste salite, dunque, come le altre di Summit for Peace, non intendono proporsi come “alpinistiche tradizionali” ma come parte di una missione umanitaria di più ampio respiro. Il Nepal è pieno di luoghi bellissimi che rappresentano il sogno di trekker e di alpinisti: ricominciamo a camminare tra quelle valli per aiutare gli abitanti dei villaggi a guardare al futuro con maggiore fiducia”.

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