E’ andata in scena ieri al tribunale di Pescara l’incidente probatorio relativo alla morte di Anna Carlini, la donna di Pescara trovata cadavere nell’agosto del 2017 sotto il tunnel della stazione.
Un incidente probatorio per cristallizzare le dichiarazioni dei testimoni chiave che quella sera erano presenti o parteciparono, in qualche modo, allo stupro della giovane donna affetta da problemi psichici alla stazione di Pescara. Davanti al Gip Nicola Colantonio, ieri, un cittadino originario della Guinea che ha raccontato i drammatici momenti di quella sera del 30 agosto. L’uomo ha riferito di aver visto Nelu Ciuraru, il romeno 47enne indagato per la morte di Anna, quella sera mentre sollevava da terra la povera Anna e l’adagiava sulla sua brandina per poi abusare di lei. Una testimonianza che conferma quella già resa un mese fa da un altro cittadino rumeno, manca a questo punto un’ultima testimonianza di un altro cittadino straniero ore per lavoro in Portogallo. Ciuraru latitante, su di lui pende un mandato di cattura internazionale per violenza sessuale, ma non è l’unico indagato, il Pm Rosangela Di Stefano muove accuse pesanti anche nei confronti di un altro romeno Robert Cioragariu, lui deve solo rispondere del reato di concorso in omicidio e abbandono di persona incapace. Il Gip, però, nell’ordinanza ha escluso il reato di omicidio perché incompatibile con il reato di abbandono d’incapace, confermando il reato di violenza sessuale per Ciuraru che ne frattempo ha fatto perdere le sue tracce. L’uomo è tornato in Romani dove è stato arrestato per furto, subito rimesso in libertà, prima di essere consegnato alle autorità italiane, dovrà sottoporsi al processo per furto. Sulla povera Anna Carlini continuano a tenere i fari puntati alcune associazioni come “Noi per la famiglia”, già al fianco della mamma e del fratello di Jennifer Sterlecchini, e sua sorella Isabella Martello che insiste affinchè dalla Romania arrivi l’ok per l’espatrio.