Dovrà restare in carcere fino al processo Andrei Feru, il presunto omicida della badante romena uccisa a Carsoli.
Andrei Feru, presunto omicida della giovane badante romena, Catalin Bucatarula Iuliana, uccisa a Carsoli dopo essere stata scaraventata contro una parete per poi fatta precipitare dalle scale, non sarà scarcerato. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame dell’Aquila a cui si era rivolta la difesa impugnando l’ordinanza che ha applicato la detenzione in carcere al muratore connazionale. L’avvocato Paolo Frani, legale di fiducia dell’uomo, aveva presentato una richiesta di revoca dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti del cinquantaduenne per omicidio volontario. Secondo l’accusa la ragazza sarebbe stata picchiata con violenza al culmine di una lite e di una scenata di gelosia perché lei riceveva delle telefonate da un altro uomo. Dalle indagini della Procura della Repubblica, coordinate dal sostituto procuratore Maurizio Maria Cerrato, e dalle analisi e sopralluoghi dei Carabinieri del Ris di Roma sul luogo del delitto, è emerso che le lesioni che hanno portato alla morte della donna, cioè una emorragia cerebrale conseguente a frattura cranica, sono riconducibili ad una violenta aggressione. Il 5 novembre scorso Catalin Bucatarula Iuliana era stata trovata esanime in un’abitazione di Colli di Monte Bove, frazione di Carsoli, dove prestava servizio come badante ad un anziano. In un primo momento si era pensato ad un incidente domestico dovuto a una caduta dalle scale, ma dalle indagini dei Carabinieri della compagnia di Tagliacozzo è emerso un quadro diverso da quello che si era presentato all’inizio. L’uomo si è sempre dichiarato innocente e sostiene di non essere entrato mai in quell’abitazione e di aver accompagnato la ragazza fino alla porta.