Le sezioni unite della Corte di Cassazione devono decidere se l’omicidio dei coniugi vastesi Del Vecchio avvenne per raptus o crudeltà.
Le sezioni unite della Corte di Cassazione devono decidere se Marco Del Vecchio nel commettere l’omicidio dei genitori agì spinto da un raptus o per crudeltà. Il giovane vastese è accusato di aver ucciso il 17 novembre del 2012 Emidio Del Vecchio, 72 anni ed Adele Tumini di 68 anni nella loro abitazione al centro di Vasto. Il sostituto procuratore Enrica Medori ai giudici della Corte di Cassazione aveva chiesto l’ annullamento della sentenza di primo grado emessa nel maggio del 2014 dal tribunale di Vasto e il rinvio del caso alla Corte d’appello per la rideterminazione della pena, tenendo conto della gravità del fatto. La richiesta, corredata da un dossier nel quale veniva contestata la concessione delle attenuanti generiche e ribadite, al contrario, le aggravanti, è stata discussa dalla Cassazione che ha deciso di inviare gli atti alle Sezioni Unite. L’uomo è stato condannato per l’uccisione dei genitori a venti anni di reclusione. Due omicidi aggravati dalla minorata difesa del padre. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Raffaele Giacomucci, ha sempre rimarcato le precarie condizioni del suo assistito e l’incapacità di intendere e volere in determinate circostanze. Emidio Del Vecchio e la moglie Adele Tumini furono uccisi la sera del 17 novembre 2012. I corpi furono trovati la mattina dopo dalla figlia. Le vittime vennero colpite con centinaia di coltellate, poi avvolte in due grandi coperte e nascoste sotto il letto della camera del figlio Marco che fu arrestato , dopo essere stato trovato in stato confusionale, a distanza di 4 ore dalla scoperta dei corpi straziati delle due vittime.