Omicidio D’Elisa: clima d’odio sui social, grido d’allarme del Procuratore Capo Giampiero Di Florio a poche ore dall’omicidio di Italo D’Elisa per vendetta.
“Luoghi dove la gioventù si affida a commenti spregiudicati”
Così Di Florio a seguito dell’agguato di ieri pomeriggio davanti al “Drink Water”, dove Fabio Di Lello ha ucciso con 4 colpi di pistola il giovane Italo D’Elisa, colui ritenuto responsabile della morte della moglie Roberta Smargiassi, avvenuta lo scorso primo luglio all’incrocio fra Corso Mazzini e Via Giulio Cesare. La donna era a bordo del suo scooter quando, intorno alle 23.40 viene travolta dalla Fiat Punto condotta da D’Elisa. Nessuna guida in stato d’ebrezza, e nemmeno alta velocità, unica infrazione non aver rispettato il rosso del semaforo. Il prossimo 21 febbraio ci sarebbe stata la prima udienza a suo carico per omicidio stradale, ma Fabio Di Lello, che sulla giovane Roberta aveva riposto i progetti di una vita felice, non ha retto all’urto insostenibile del dolore e con glaciale freddezza ieri pomeriggio ha portato a compimento il suo piano insano. Dopo aver pranzato, come spesso faceva, davanti la tomba di Roberta, ha incontrato Italo D’Elisa, da chiarire se casualmente o meno, ed ha esploso 3 o 4 colpi di pistola. E’ poi tornato al cimitero, prima di avvisare un amico, ed ha lasciato sulla tomba di Roberta l’arma del delitto in una bustina di plastica per poi costituirsi ai Carabinieri. Sul suo profilo Facebook la foto di Roberta, ed una più grande tratta dal film “Il Gladiatore”. Ma a creare l’allarme, in particolare segnalato dal Procuratore Di Florio, i commenti sulla vicenda, quasi tutti a sostegno dell’insano e disperato gesto di Di Lello. Di tutt’altro tenore i messaggi di solidarietà e le fiaccolate per Roberta organizzate nei giorni successivi la tragedia, ma a distanza di sette mesi, di tutta quella solidarietà Fabio Di Lello, evidentemente, non sapeva più che farsene, ora é guardato a vista, in cella, h24, per il timore che possa commettere un ulteriore pazzia, mentre Angelo D’Elisa, il padre della vittima, non si da pace per la fine assurda di suo figlio, e così odio che si aggiunge ad odio.
E nel pomeriggio è arrivata una breve nota a firma del Presidente del Tribunale di Vasto, Giangiacomo, e del Procuratore della Repubblica Giampiero Di Florio che pubblichiamo: ” Dal momento dell’incidente stradale che ha visto la morte di Roberta Smargiassi, 1.7.2016, all’udienza preliminare, che doveva essere celebrata il prossimo 21 febbraio a carico di D’Elisa Italo, sarebbero passati meno di 8 mesi; un tempo che non solo non evidenzia alcuna lentezza nello svolgimento delle indagini, ma segnala, al contrario, la celere trattazione del processo, respingendo qualsiasi diversa valutazione non fondata sui fatti e priva di qualsiasi riscontro in essi. L’auspicio di aver chiarito una volte per tutte che la vicenda in esame non possa essere catalogata come episodio di lentezza della giustizia”.