Omicidio Di Marco a Chieti: il suo sangue sui vestiti di Cipressi, il giovane in carcere perchè accusato di aver ucciso lo scorso ottobre il musicista teatino.
Non sembrano esserci dubbi nei risultati degli esami svolti dagli specialisti della Polizia Scientifica a Roma, le tracce di sangue trovate sui vestiti di Emanuele Cipressi corrispondono al profilo genetico di Fausto Di Marco, il musicista di 39 anni ucciso lo scorso 9 ottobre all’esterno di un locale a Via Pescara. Corrispondono al Dna della vittima anche le tracce di sangue trovate su alcuni cocci di bottiglia. Il quadro accusatorio, a questo punto, sembra essere chiaro a tal punto da indurre la Procura a chiedere il giudizio immediato per Emanuele Cipressi, 24enne, in carcere da sei mesi ed accusato di aver aggredito mortalmente con un cono di bottiglia Fausto Di Marco la notte tra l’8 ed il 9 ottobre scorsi a Chieti Scalo. I vestiti sporchi di sangue, un giubbino ed un paio di jeans, sono stati trovati nell’appartamento del presunto assassino già qualche ora dopo la tragedia nel corso di una perquisizione svolta dai carabinieri. Reperti subito inviati agli specialisti della Scientifica che, con i risultati prodotti, non ha potuto che blindare l’ipotesi accusatoria a carico di Emanuele Cipressi per omicidio volontario. Dal canto suo, l’accusato, difeso dagli avvocati Omar Sanelli e Marco Femminella, dopo essersi in un primo momento avvalso della facoltà di non rispondere, ha dato la sua versione dei fatti: sarebbe stato lui il primo ad essere aggredito, in un secondo momento ha brandito il coccio di bottiglia solo per spaventare Di Marco, colpito solo accidentalmente. A scatenare la rissa futili motivi, un bicchiere d’acqua scagliato da Di Marco verso una ragazza e finito addosso a Cipressi.