Questioni di droga o vicende famigliari legate all’immenso patrimonio del nonno in Venezuela. Queste le due principali piste seguite dai carabinieri che indagano sull’omicidio di Alessandro Neri.
Per la verità la pista legata alla droga sembra essere la più debole, al momento, perché non ci sono conferme sul fatto che Alessandro ne facesse uso, anche se ultimamente aveva iniziato a frequentare un certo giro. Tuttavia in questa fase, gli uomini del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Pescara, diretti dal Maggiore Massimiliano Di Pietro, si stanno concentrando sui legami famigliari in particolare sul ricco patrimonio del nonno materno, Gaetano Lamaletto, e su presunti dissidi tra la madre di Alessandro ed alcuni parenti in Venezuela. C’é poi un aspetto sul quale gli inquirenti si stanno concentrando, la madre Laura ed Alessandro erano ormai rimasti soli a Spoltore, visto che l’attività dell’azienda vitivinicola era da tempo nelle mani esclusivamente di un nipote, il padre di Alessandro, Paolo Neri, risiede da tempo in pianta stabile a Firenze dove gestisce un paio di oreficerie, ed i fratelli e la sorella vivono altrove, in particolare Massimiliano fa lo chef in un ristorante di Miami ed é lì che mamma Laura e Alessandro, pare volessero trasferirsi, tanto da mettere in vendita i villino in Via Londra a Villa Raspa di Spoltore. Non a caso, nella giornata di ieri, Laura Lamaletto é stata tre ore in caserma, al Comando Provinciale dei Carabinieri in Via d’Annunzio, per aiutare gli inquirenti ad avere un quadro ancora più chiaro su un giallo che di giorno in giorno, si fa sempre più intrigante. C’é poi l’aspetto della dinamica dell’omicidio, una vera e propria esecuzione, e più emergono particolari e più viene meno l’ipotesi dell’atto estremo scaturito da un impeto improvviso, Alessandro é caduto in una trappola. Dopo aver fatto la spesa con la madre lunedì si é allontanato probabilmente per incontrare il suo assassino che, però, forse qualche errore lo ha commesso, visto che ha fatto sì sparire le chiavi e il portafogli di Alessandro ed ha ripulito per bene la sua auto, ma gli ha lasciato addosso il telefonino, dal quale, si spera possa venir fuori qualche elemento utile all’indagine. E poi perché lasciare l’auto in pieno centro a Pescara sapendo che erano già state avviate le ricerche per la sua scomparsa? Sembra quasi che l’assassino abbia voluto lasciare una traccia, allo scopo probabilmente di far pensare ad un allontanamento volontario, ma non ha fatto i conti con la preziosa testimonianza del titolare della pizzeria di Via Mazzini che ha rivelato agli inquirenti un particolare fondamentale, quella macchina é stata parcheggiata lì mercoledì mattina, non prima, quando Alessandro era già stato ucciso. Altri particolari assolutamente preziosi emergono dall’autopsia: Alessandro é stato ucciso sul luogo dove é stato trovato o nelle strette vicinanze, un colpo di pistola in pieno petto che potrebbe aver causato la caduta fino al greto del torrente di Fosso Vallelunga. Intanto la Procura ha dato il nulla osta per la consegna della salma alla famiglia per celebrare il funerale la cui data sarà stabilita solo quando saranno tornati tutti i parenti dall’estero.
Intanto questa mattina in Procura a Pescara c’è stato un vertice tra i carabinieri, il procuratore e il sostituto procuratore, per fare un punto della situazione sulle indagini relative all’omicidio di Alessandro Neri, mentre proseguono senza sosta le indagini dei militari dell’arma, che continuano ad ascoltare parenti, amici e conoscenti del giovane per ricostruire le ultime ore di vita del ragazzo e ad accertare cosa sia accaduto tra il momento in cui è uscito di casa, lunedì scorso, e il ritrovamento dell’automobile, mercoledì mattina. Ieri è stata ascoltata per circa tre ore la madre del 29enne. Sempre ieri la salma di Neri è stata riconsegnata ai familiari.