Si è tolto la vita nel carcere di Teramo Giuseppe Santoleri, in cella per scontare una condanna a 18 anni di reclusione per l’omicidio della ex moglie Renata Rapposelli, in concorso con il figlio Simone
Il 74enne era stato condannato in via definitiva per il delitto avvenuto il 9 ottobre del 2017 a Giulianova. Il cadavere era stato ritrovato dopo tre mesi nelle campagne di Tolentino, nel Maceratese.
Da tempo malato, il 74enne aveva chiesto – finora invano – di poter essere trasferito in una struttura alternativa al carcere. Detenuto nell’area ‘protetta’ della casa circondariale teramana di Castrogno, secondo i primi accertamenti si sarebbe strangolato con l’aiuto della struttura che circondava il suo letto. La Procura di Teramo ha aperto un’indagine sull’accaduto ed è stata disposta l’autopsia.
Giuseppe Santoleri aveva sempre manifestato uno stato di prostrazione dopo la vicenda. Era stato condannato in primo grado nel 2020 a 24 anni di reclusione, pena poi ridotta a 18 anni, in secondo grado. Leggi anche:Omicidio Rapposelli, Giuseppe Santoleri resta in carcere
Fu un delitto d’impeto per motivi economici secondo i giudici e l’esecutore materiale del delitto (per soffocamento) della pittrice giuliese era stato il figlio Simone Santoleri, condannato a 27 anni di carcere che sta scontando nella casa circondariale di Roma Rebibbia.
Il 6 marzo del 2018, a cinque mesi dalla scomparsa della donna, i carabinieri avevano arrestato per concorso in omicidio volontario e occultamento di cadavere l’ex marito Giuseppe Santoleri, che all’epoca aveva 67 anni, e il figlio Simone, che ne aveva 43, nella loro casa di Giulianova.
Simone Santoleri nel 2021 aveva tentato il suicidio in carcere. Leggi anche:Pescara, Simone Santoleri tenta il suicidio in carcere: è fuori pericolo