La Guardia Costiera di Ortona ha consegnato oggi, 26 marzo, in Procura a Chieti, l’informativa relativa all’incidente sul lavoro in cui, nella tarda mattinata di ieri, ha perso la vita un operaio di origine kosovara.
Il sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Marika Ponziani, che coordina l’inchiesta, procede per omicidio colposo allo scopo di accertare le cause dell’incidente ed eventuali responsabilità nella morte di Ridvan Meizini, 59 anni, di origine kosovara con cittadinanza italiana.
L’incidente sul lavoro si è verificato sulla banchina di riva di un cantiere navale, dismesso di una ditta di Ortona. L’uomo, che abitava a Villa Caldari, si trovava all’interno di un container-magazzino quando è stato travolto da una scaffalatura metallica.
L’autopsia, affidata al medico legale Cristian D’Ovidio, docente dell’Università d’Annunzio, sarà effettuata non prima dopodomani a Chieti per consentire la notifica degli avvisi di garanzia, che in questa fase rappresentano un atto dovuto, e per consentire la partecipazione all’autopsia di eventuali consulenti delle parti.
Sulla morte dell’operaio, intanto, è intervenuto Germano Di Laudo, segretario generale Cgil Chieti, il quale afferma che ”Sulle responsabilità della morte di Ridvan Meizini, che lascia una moglie e quattro figli, farà luce la magistratura. Per quanto ci riguarda la Cgil esprime un sentimento di vicinanza e solidarietà alla famiglia alla quale, se lo vorrà, metteremo a disposizione tutte le nostre strutture per aiutarla nelle sue necessità. Ma accanto alla solidarietà dobbiamo esprimere anche un sentimento di rabbia, di indignazione per la frequenza quotidiana con cui si verificano piccoli e grandi incidenti sul lavoro, vicende di cui anche la nostra provincia è purtroppo protagonista in negativo e che sono indegne per un Paese cosiddetto civile’.
La Cgil, comunque, non può limitarsi ad assistere a quanto accade. La maggior parte di questi eventi sono legati al mancato rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro, per le aziende spesso un risparmio su cui fare leva per potersi aggiudicare una commessa o un appalto. Dobbiamo tutti , spingere con convinzione perché la sicurezza diventi centrale e prioritaria nel nostro approccio ai temi del lavoro, ma soprattutto perché caratterizzi l’attività quotidiana e l’agire in tutti i luoghi e in ogni situazione.
A gennaio dopo un lungo lavoro di preparazione e di condivisione dei contenuti e degli obiettivi da raggiungere abbiamo sottoscritto un Protocollo in materia di salute e sicurezza tra diversi attori del nostro territorio: sindacati, Asl, Inail, Direzione Territoriale del lavoro e associazioni datoriali e di categoria. E’ arrivato però il momento di accelerare gli interventi che abbiamo previsto, tra cui la formazione e la prevenzione, che acquisiscono un ruolo prioritario e irrinunciabile per preparare sempre più gli addetti e per far acquisire agli imprenditori piccoli e grandi la cultura e la pratica del fatto che sicurezza non è un costo e non può essere considerato un fattore su cui intervenire con tagli e omissioni. Solo così potremo raggiungere la certezza che gli uomini e le donne che ogni giorno escono di casa per andare al lavoro potranno rientrarvi e riabbracciare i propri familiari”.