Disagi in una palazzina dell’Ater di via Morello ad Ortona vengono segnalati dai residenti che chiedono l’intervento del Comune.
In una e-mail, inviata alla redazione di Rete8, si segnala che nel quartiere San Giuseppe di Ortona, in una palazzina dell’Ater con sei alloggi, sono iniziati i lavori di recupero e ristrutturazione nel maggio 2018 ma i lavori, che procedono molto a rilento, il 15 dicembre scorso si sono bloccati per mancanza di fondi. Ma quella palazzina, interamente ingabbiata da ponteggi e avvolta da un telo grigio, è diventata l’inferno per gli inquilini.
Riportiamo integralmente la nota pervenuta in redazione:
“I teli hanno coperto luce e sole, mentre l’impresa ha tolto le persiane dalle finestre, vecchie e malridotte e adesso entra vento freddo e pioggia, creando seri fastidi a tutti. Eppure, in quegli appartamenti vivono persone anziane, pensionati al minimo, che proprio nella stagione invernale avrebbero bisogno di maggiori confort.
Si sa non siamo in Svizzera o in Scandinavia, tuttavia Ortona non è in Africa. Quando si programmano questi lavori i responsabili sanno quello che fanno? Tengono conto del disagio che possono arrecare, in particolare alle persone più “fragili”?
Senza poter vedere la luce del giorno, la luce elettrica accesa tutto il giorno, i panni stesi in casa che non asciugano mai, l’umidita che si è ormai appropriata di ogni angolo, annerendo i muri. Afa d’estate, freddo d’inverno. Persiane rimosse, vetri rotti e soglie distrutte. La caldaia per il riscaldamento che funziona a singhiozzi, fili elettrici volanti che pendono dappertutto, con seri problemi di sicurezza. I due appartamenti dell’ultimo piano allagati mentre e puntellati perché viene giù il soffitto. Polvere dappertutto, in cucina, nelle pentole, nei letti nei bagni.
L’esasperazione per i continui litigi, liti tra Ditta e ATER, Ditta ed inquilini, Inquilini ed ATER, liti e polvere, polvere e liti.
Questo è l’inferno che stanno vivendo quelle famiglie nella palazzina di Via Morello, una “condizione di inabilità” dichiarata anche da una responsabile della ASL chiamata dai condomini.
Una storia iniziata nel Maggio 2018, per un intervento di circa 278.000 euro e un lavoro stimato in circa due mesi, dopo otto mesi di traversie e litigi, i lavori si sono interrotti e non si sa quando riprenderanno. Una storia che descrive quanto irresponsabili siano certi amministratori, dediti più alle carriere e ai lauti stipendi che al servizio dei cittadini.
Una totale vergogna per i gestori della cosa pubblica. Adesso che il Sindaco ne è informato, speriamo s’interessi con tempestività e autorevolezza per la soluzione rapida di questa assurda vicenda”.