Umberto Benedetto, arrivato dal 1° maggio a Chieti, ha già eseguito con successo circa 30 interventi chirurgici con tecniche innovative che ha appreso lavorando diversi anni in Inghilterra e collaborando con team internazionali.
Far rinascere il Polo Cardiochirurgico, grazie al team che opera al Policlinico, per curare gli abruzzesi che non dovranno più recarsi altrove poichè a Chieti si trova un’eccellenza: è la sfida del nuovo direttore del Polo cardiochirurgico dell’ospedale “Santissima Annunziata” e docente della scuola di specializzazione in cardiochirurgia dell’Ateneo “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara che prende il posto di Gabriele Di Giammarco, coinvolto in un’inchiesta giudiziaria. Benedetto ha 42 anni, è originario della Basilicata, ed è stato scelto, a seguito di una chiamata “per chiara fama” giunta dal rettore Sergio Caputi.
Il professore Benedetto ( nella foto in basso) ha già creato l’ “Aortic Team”, che si occupa delle patologie complesse dell’aorta, e che utilizza procedure all’avanguardia che lo vedono tra i pionieri a livello europeo. La velocità e la grande capacità di concentrazione sono peculiarità che lo contraddistinguono e che decretano la riuscita degli interventi chirurgici e per le quali ha ottenuto anche prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale. Un investimento per la Asl e per la Regione che puntano su di lui per arginare il fenomeno della mobilità passiva e della diaspora di abruzzesi verso altre strutture sanitarie extra regionali con l’obiettivo di invertire la tendenza accogliendo in Abruzzo pazienti da tutta Italia.
Benedetto arriva da Bristol, dove ha ricoperto l’incarico di professore all’Università e primario della Cardiochirurgia. Da anni si occupa delle patologie gravissime dell’aorta, interviene sulla valvola aortica e mitrale, anche con accesso mini invasivo, ed è specializzato nella tecnica di sostituzione delle valvole con materiale autologo, utilizzando, cioè, tessuto prelevato dal paziente anziché la tradizionale protesi.
Il luminare sottolinea che il lavoro in equipe è fondamentale e che a Chieti ha trovato professionalità eccellenti che, insieme alle apparecchiature di cui si doterà il polo cardiochirurgico, saranno il punto di forza della struttura destinata a diventare un punto di riferimento e a invertire la tendenza della mobilità sanitaria dei pazienti abruzzesi verso altre regioni italiane.
Al Tg8 Benedetto ha detto :” Qui ho trovato persone sempre disponibili che, in questo periodo di emergenza Covid, si sottopongono a estenuanti turni di lavoro sempre con il sorriso per svolgere la missione di salvare vite umane”.
La sua equipe è formata dai cardiochirurghi Gerardo Liberti, Fabrizio Tancredi, Piero Pelini, Donato Micucci, Valentina Mancini, Daniele Marinelli, Bruno Chiappini, Gianluca D’Angelo, Massimiliano Foschi e Francesco Amendola.
Il team collabora quotidianamente con l’Unità Operativa Complessa di Cardiologia, guidata dal direttore Marcello Caputo, con l’Unità Operativa Complessa di Anestesia e Terapia Intensiva cardiochirurgica, diretta da Antonio Di Rienzo, con L’Unità Operativa Emodinamica Diagnostica ed Interventistica, di cui è responsabile Nicola Maddestra, e con l’Unità Operativa di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare diretto da Franco Michelino Fiore.
Il professore Benedetto è una persona empatica e piena di entusiasmo, è orgoglioso delle sue origini ed è felice di essere tornato in Italia. In Abruzzo già si sente a casa e vuole ringraziare tutti coloro che lo hanno accolto manifestandogli stima e disponibilità.
Il luminare spiega di aver ricevuto subito una calorosa accoglienza sia dal direttore sanitario che dal direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti Angelo Muraglia e Thomas Schael, dal direttore del CNAT, il Centro nazionale di alta tecnologia in Oftalmologia e presidente della Società Italiana di Trapianti di Cornea, Leonardo Mastropasqua, dal rettore dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara Sergio Caputi (nella foto in basso), dall’assessore e dal direttore del Dipartimento Sanità della Regione Abruzzo Nicoletta Verì e Claudio D’Amario e di avere già avviato delle partnership con strutture sanitarie del territorio.
Il cardiochirurgo Benedetto (nella foto in basso), dopo la laurea e il dottorato all’Università “La Sapienza” di Roma si è trasferito nel Regno Unito e, a Cambridge e a Londra, ha maturato esperienza anche in ambito di trapianti e impianti di cuore artificiale. Successivamente è diventato Primario della Cardiochirurgia prima ad Oxford e poi a Bristol. Ha collaborato con team cardiochirugici americani e internazionali con i quali ha perfezionato le tecniche innovative che ora esegue al Policlinico di Chieti.
Ha contribuito alla stesura delle linee guida per la Cardiochirurgia dell’omonima Società Europea e Americana ed è stato premiato per l’eccellenza clinica per l’altissima percentuale di sopravvivenza dei pazienti trattati, pari al 99%.