Il ministro interviene all’assemblea dell’Acop. Il presidente Vietti: «Rivedere le tariffe delle prestazioni convenzionate»
«Non c’è alcuna intenzione di privatizzare la sanità pubblica. Il sistema privato accreditato convenzionato fa già parte del sistema sanitario pubblico: ha dato un contributo importante durante il Covid e continua a darlo affiancando il sistema pubblico nel fornire ai cittadini prestazioni di qualità in tempi rapidi». È quanto ha dichiarato il ministro della Salute, Orazio Schillaci (nella foto in basso) , intervenendo all’Assemblea nazionale di Acop, l’Associazione Coordinamento Ospedalità Privata.
Per il presidente di Acop, Michele Vietti (nella foto in alto insieme al ministro Schillaci): «È stata molto importante la partecipazione del ministro Schillaci all’Assemblea dell’Acop. Il ministro», ha continuato Vietti, «ha riconosciuto che è giunto il tempo di rivedere i cosiddetti Drg, le tariffe delle prestazioni che le strutture accreditate erogano in favore dei pazienti del Servizio sanitario nazionale. Questa revisione delle tariffe però», ha sottolineato Vietti, «deve andare di pari passo con l’eliminazione dei tetti di spesa, gravemente penalizzanti per le nostre strutture che hanno patito l’incremento dei costi senza avere un corrispettivo aumento delle retribuzioni». Tariffe e tetti di spesa, ricordiamo, sono fermi da più di un decennio ma nel frattempo si è verificata una crescita esponenziale dei costi. Sono questi i temi prioritari di Acop che nasce a Roma all’inizio dell’estate del 2022.
Già nel giorno dell’insediamento, il presidente Vietti, ex vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, ha voluto sottolineare che l’associazione, prima ancora di costituirsi, riuniva in tutta Italia più di 150 aziende, per oltre 15.000 posti letto e 25.000 dipendenti. Dimostrando da subito una forte valenza nazionale. «Il suo obiettivo», ha più volte affermato Vietti, «è quello di porsi al servizio delle strutture sanitarie private, rivendicandone il ruolo fondamentale per garantire il pluralismo imprenditoriale necessario per assicurare al paziente la libera scelta e la qualità delle cure».