Il Partito democratico prepara un’alleanza per l’Abruzzo in vista delle prossime elezioni regionali e individua il nuovo leader e i temi prioritari da condividere con la coalizione di centrosinistra, auspicando che sia più ampia possibile
Il candidato unico a guidare il Pd al congresso in programma a luglio – data ancora da decidere tra il 7 e l’8 – è Daniele Marinelli, responsabile economico del partito e capogruppo in consiglio comunale a Castel di Sangro.
«Apportare cambiamenti in un momento così delicato è un atto di umiltà collettiva» ha evidenziato incontrando la stampa a Pescara il senatore Michele Fina (nella foto in basso insieme a Marinelli), segretario regionale uscente e tesoriere nazionale del Pd.
Fina ha rivendicato i quattro anni alla guida del partito caratterizzati da spirito unitario e sottolineato: «Di solito all’avvicinamento della scadenza elettorale non si cambiano gli assetti interni, noi avevamo due opportunità da cogliere: fare un Congresso senza dividerci e trovare un punto di sintesi tra noi, e che questa unità potesse essere messa a disposizione di un messaggio di rinnovamento per l’Abruzzo, e di una coalizione larga. Il partito ha colto le opportunità dimostrandosi maturo»
Sanità, lavoro e politiche sociali i temi prioritari da affrontare ha spiegato Daniele Marinelli, insieme al presidente della Commissione congressuale Pierpaolo Pietrucci ( nella foto in basso con Fina e Marinelli) e al capogruppo in Consiglio regionale Silvio Paolucci, alla presenza di militanti e simpatizzanti.
Pietrucci ha detto: «Il nostro partito è un baluardo di democrazia interna, nessuno ha percorsi democratici analoghi al nostro. La destra che ci troviamo ad affrontare è la più regressiva della storia, vanno messe assieme tutte le forze democratiche che si ispirano al principio di equità”. Per Silvio Paolucci, capogruppo in Consiglio regionale, “non potevamo mettere in campo una proposta larga se avessimo dato un segnale di divisione. Con Marsilio l’Abruzzo, per citare alcuni dati significativi, ha perso il doppio della popolazione della media nazionale, sulle infrastrutture è stato realizzato zero, le prestazioni sanitarie hanno subito un calo del venti per cento».
Marinelli ha spiegato: «Dobbiamo trovare risposte concrete ai problemi dei cittadini e ridare fiducia a chi ormai da anni diserta le urne. Pensare a soluzione e progetti per l’istruzione pubblica, la sicurezza nei luoghi di lavoro. Vogliamo costruire un’idea del futuro dell’Abruzzo attraverso un’alleanza larga di forze democratiche e progressiste civiche e politiche che in questi anni si sono opposte a questa destra.
Siamo in condizione di unire un campo molto largo di forze che si oppongono a questa destra perché sono convinto che noi siamo in grado di costruire un perimetro che non sia fatto di strane alchimie o ingegneria politica – che sarebbe difficile da raccontare ai cittadini – ma che stia dentro la vita delle persone e che si occupi davvero delle questioni più urgenti.
Abbiamo misurato il disastro della giunta Marsilio. Sono stati quattro anni di tagli e di ridimensionamenti che si sono tradotti in meno servizi e meno prestazioni sanitarie e una sanità in cui le cure di qualità sono riservate a chi può permettersi di aspettare, a chi è più ricco e a chi può permettersi di migrare. Naturalmente noi abbiamo un’altra idea di sanità. Noi dobbiamo costruire una relazione totalmente nuova che sia fatta di investimenti, di più assunzioni di medici e personale sanitario e di un sistema sanitario di cura e di prossimità che risponda davvero alle esigenze delle cittadine e dei cittadini di questa regione. Questo davvero per noi è un assillo più che una proposta politica e sulla salute e sulla sanità noi investiremo ogni risorsa e mobiliteremo tutta la nostra comunità per costruire una proposta sulla salute e sulla sanità che sia aderente alle cose di cui hanno bisogno le abruzzesi degli abruzzesi.
Sul lavoro in questi anni c’è stata un’assenza totale della giunta regionale sui tavoli nazionali. Quindi l’occupazione non è stata difesa dove c’era bisogno e non c’è stata alcuna capacità di visione per esempio sulla politica industriale, sulla politica agricola e sul turismo. Questa è una regione che ha ancora un tasso di occupazione tra i più bassi di questo paese e penso che noi dovremo lavorare molto per dimostrare che siamo il partito del lavoro e che vogliamo rimettere al centro la dignità del lavoro. Avremo bisogno di un patto sulla sicurezza del lavoro.
La nostra è una regione che conosce i dati drammatici più che il resto del paese. Sugli incidenti sul lavoro dovremo costruire un piano per la sicurezza che sia in grado di favorire la formazione di investimenti in sicurezza e aiutare le imprese che investono in sicurezza. Una legge quadro sulle politiche attive perché i cambiamenti della transizione ecologica e tecnologica consentano di mettere in condizione di dover interpretare questi cambiamenti alla luce della necessità e di incrementare l’occupazione. Vogliamo lavorare anche sugli ammortizzatori sociali per un reddito di inclusione integrativo.
In calo le iscrizioni alle università abruzzesi – meno 30% degli ultimi 10 anni – e questo è il sintomo chiaramente di questioni che sono anche legate alla dinamica demografica ma anche di una disaffezione nei confronti del nostro sistema universitario. Un problema del quale naturalmente ci dobbiamo occupare. Sulla formazione e sull’istruzione dobbiamo molto investire per potenziare la rete scolastica e la scuola dell’infanzia. Dobbiamo molto investire per modernizzare i sistemi educativo anche attraverso un investimento in digitalizzazione. Dobbiamo ripensare l’offerta formativa complessivamente degli atenei perché sia più attrattiva e soprattutto dobbiamo investire sul diritto allo studioper far sì che gli affitti siano meno cari. Quindi, in generale, diciamo dobbiamo consentire davvero a tutti gli studenti abruzzesi di avere la possibilità di un accesso all’istruzione che naturalmente è il veicolo più importante per una società più inclusiva. Poi naturalmente fare un investimento sui diritti la parità di genere e quindi una legge regionale contro la violenza maschile sulle donne.
La lotta ad ogni forma di diseguaglianza sarà il mantra del partito democratico di questa regione. Oggi siamo a Pescara e penso alla Nuova Pescara perchè dobbiamo favorire, allo stesso tempo, il policentrismo e l’aggregazione dei centri urbani collegandolo con un’investimento sulle aree interne di questa regione per un turismo sostenibile che valorizzi appunto le risorse naturalistiche culturali più belle, più preziose che abbiamo all’interno della nostra regione. Insomma noi dobbiamo costruire una nuova idea dell’Abruzzo che sia anche dentro il solco delle cose che ho provato a dire con uno spirito aperto, con uno spirito plurale, senza alcuna alternativa atteggiamento di arroganza nei confronti delle forze che sono a noi affini , delle forze civiche politiche, dei movimenti che hanno dimostrato e stanno dimostrando che vogliono stare da questa parte e vogliono dare una mano, per costruire un’alleanza dell’Abruzzo. Sono convinto che lavorando, come lavoreremo con questa comunità, con tutta l’energia che abbiamo a disposizione, con tutto lo sforzo che faremo noi, saremo in grado di dare speranza e fiducia a questa regione e sapremo finalmente, tra qualche mese, provare ad arrivare a restituire all’Abruzzo un governo regionale che si occupa davvero dei problemi, delle speranze e dei sogni delle abruzzesi e degli abruzzesi di questa regione».