Pedaggi A24/A25: “142 euro al mese dalla Valle Peligna a Chieti Scalo”. Il calcolo fatto da un nostro telespettatore, Armando Luigi di Giorgio che invita tutti ad una riflessione.
Iniziamolo con una polemica, di pochi spiccioli. 40 centesimi per l’esattezza, 80 se si considera il ritorno. Mi riferisco all’aumento del pedaggio autostradale (Bussi Popoli – Chieti).
Fino a ieri 3 euro a tratta. Da oggi 3,40. 6,80 al giorno per percorrere 27.6 km in 18 minuti stimati dalla stessa società di gestione. In pratica 21 centesimi al minuto circa. Facendo lo stesso esercizio sulla tratta Pratola – Chieti, il costo giornaliero è diventato di 9,8 euro. Circa 19 centesimi al minuto di percorrenza. Ora moltiplichiamo questo costo giornaliero per 21 giorni lavorativi.
Ecco, ci vogliono (almeno) 142 euro al mese per spostarsi quotidianamente dalla Valle Peligna a Chieti scalo. Di solo pedaggio, ovviamente. Che sarà mai! C’è il trasporto pubblico. Si, come no!?!? Il treno lascia – come dargli torto – presso le stazioni di Chieti o Pescara. Va da sé che se si ha la fortuna di avere l’ufficio accanto ad una stazione ferroviaria, tutto quanto scritto fino ad ora non ha importanza. Se invece serve un mezzo dalla stazione al posto di lavoro, beh, buona fortuna. Ne servirà tanta per arrivare in orario in ufficio o, al contrario, per finire una giornata di lavoro entro le 14 ore fuori casa. L’autobus! Si certo! Ne parte uno (1) da Sulmona alle 7.10 da Sulmona e che passa per ogni angolo remoto d’Abruzzo prima di giungere a Pescara, dopo sole 2 ore di percorrenza. E riparte alle 17.25. Per cui sarà utile a chi lavora 7 ore al massimo. Tutti questi problemi per pochi spiccioli. Credo di no, per le seguenti ragioni:
1. A fronte dell’aumento – che, badate bene, non è una tantum, ci sarà anche in futuro – del pedaggio autostradale non corrisponde un miglioramento del servizio… il tracciato è sempre lo stesso ed è un anno che viaggiamo, su molti tratti, ad una sola corsia per lavori in corso;
2. L’alternativa all’autostrada non è la strada statale. Almeno nelle condizioni attuali (il tracciato è a dir poco tortuoso, mal curato, trafficato e pieno di autovelox a 50 km/h perché passa in almeno 6 centri cittadini… in sostanza, oltre al danno la beffa!);
3. Il trasporto pubblico è inutilizzabile, si veda sopra, a meno di particolari circostanze fortuite. Qualcuno mi provi il contrario, per favore;
E quindi? Vabbè, niente. Per chi lavora fuori dalla “Peligna Valley”… tocca arrangiarsi! E’ proprio qui che pochi spiccioli possono diventare macigni. Lo sapevate che la popolazione della nostra conca è in continuo decremento? Minore natalità? Oppure l’essere periferia? Ma non è che alla fine il disagio infrastrutturale di cui sopra pesa in modo preponderante quando si arriva a scegliere dove stabilirsi? Pratola o Pescara? Sulmona o Chieti? Popoli o L’Aquila? La realtà è che, a meno che si assista a miracoli in futuro, la nostra valle non offre nessun tipo di opportunità concreta di autorealizzazione (lavorativa, culturale, …). Non è un posto attrattivo per investimenti di nessun genere e l’autoimprenditorialità, quella vera, appartiene alle precedenti generazioni. E’ arida ma gli vogliamo bene. E per questo ci si sposta la mattina per rientrare la sera. Finchè ce lo potremo permettere. Di Giorgio sta anche promuovendo una petizione on line da inviare al Premier Gentiloni per revocare la concessione di A24 e A25 a “Strada dei Parchi”