Abruzzo, pedaggi: torna un’altra “tradizione” consolidata, quella dei rincari su A24 e A25.
Ad oggi ancora non si conosce di quanto sarà l’incremento previsto, ma sembra comunque inevitabile, perché inserito nel piano finanziario e nel contratto di concessione tra Anas e Strada dei Parchi. Sulla questione sono intervenuti la Cna e l’onorevole Melilla che hanno chiesto al ministro dei Trasporti di non permettere altri aumenti ai concessionari, in particolare alla Strada dei Parchi che negli tredici anni ha già aumentato le tariffe del 187%.
Gianni Melilla, deputato di Sinistra Italiana “Dal 2009 al 2016 l’aumento è stato del 42,88% a fronte di un aumento dell’inflazione del 10%; l’anno scorso il rincaro fu del 3,45%, il secondo più caro d’Italia. Peraltro la nostra autostrada è vecchia e insicura, non ha operato investimenti innovativi a livello energetico installando impianti fotovoltaici come invece ha fatto l’autostrada del Brennero, anche essa di montagna, non ha nessuna stazione di servizio per il carburante, bar, ristorante e bagni per 100 chilometri da Chieti a Magliano dei Marsi e viceversa, nonostante la ripetuta promessa di farne una nella Valle Peligna. E dunque muoviamoci e chiediamo come ho fatto mesi fa al ministro Del Rio di non concedere nel 2017 nessun aumento dei pedaggi a tutte le concessionarie autostradali, compresa l’autostrada dei Parchi. Chiedo a tutte le Istituzioni e alle forze sociali ed economiche di far arrivare in queste ore al Ministro dei Trasporti e al Governo la voce dell’Abruzzo degli operatori economici e dei pendolari che utilizzano l’autostrada per motivi di lavoro o di studio e non possono sopportare altri aumenti dei pedaggi autostradali”.
Anche il presidente nazionale di la Fita-Cna Cinzia Franchini ha chiesto al ministro di non aumentare i pedaggi autostradali: “Oggi come negli anni scorsi continuiamo a richiedere un congelamento degli aumenti richiesti dai concessionari che impatterebbero immediatamente nei conti economici delle imprese d’autotrasporto, che sono la cinghia di distribuzione delle ripresa, seppur debole, del nostro paese”
Il servizio del Tg8: