Successo per Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales, in scena al teatro D’Annunzio di Pescara con lo spettacolo ” Love Letters” , inserito nella stagione di prosa del PeFest.
Frutto di una collaborazione tra il TRA Teatri Riuniti d’Abruzzo e l’EMP, Ente manifestazioni pescaresi, lo spettacolo ” Love Letters”, che vede protagonisti gli attori Raoul Bova e Rocío Muñoz Morales, ha riscosso grande successo di pubblico anche al teatro D’Annunzio di Pescara dove è stato portato in scena nell’ambito della stagione di prosa del PeFest.
Lo spettacolo, che ha debuttato da pochi giorni nella rassegna calabrese Catona Teatro, è stato ospitato dal Festival di Tagliacozzo, tra le tappe della tournée estiva che toccherà i principali teatri italiani, La scrittura scenica è stata affidata a Veruska Rossi.
“Love Letters”, il testo del drammaturgo statunitense Albert Ramsdell Gurney finalista al premio Pulitzer, è stato portato in scena per la prima volta nel 1988. Racconta la storia di Andy e Melina che si scambiano commoventi lettere d’amore nel corso di una vita. Sul palco due scrivanie e la storia esteriore ed interiore di una relazione combattuta e complessa sullo sfondo di mezzo secolo di storia americana.
Nella trama si legge : “La distanza geografica, vite diverse, sogni inconciliabili separano continuamente i protagonisti a cominciare dagli eventi della Seconda Guerra mondiale: la scrittura per Melina diventa un peso mentre per Andy è un sollievo, un modo per restare umano, vivo. La depressione, l’alcool, scelte di vita sbagliate, allontanano quei corpi ma non i cuori, oppressi dalla finzione borghese di matrimoni di comodo e convenzioni sociali, esigenza di far crescere i figli ed accontentare i benpensanti.
Se solo Andy e Melina avessero avuto il coraggio di lottare sino in fondo forse Melina non si sarebbe lasciata andare alla depressione trovando l’unico rifugio nell’arte ed Andy non avrebbe affidato la sua dolcissima dichiarazione d’amore all’ultima lettera di addio, capendo che ha preferito la carriera politica al grande amore della sua vita. L’ultima lettera è indirizzata alla madre della sua amata: sa bene che non c’è dolore più grande che portare una storia non raccontata dentro di sé.
La parte principale della colonna sonora è affidata alla magia di Over the rainbow, scritta da Harold Arlen che rimanda ad un onirico arcobaleno ed è stata resa celebre dal film il Mago di Oz. Nella stessa direzione della musica, va la scenografia, immersa nel bianco, come su di una nuvola con lettere appese a sottili e suggestivi fili a ricordarci la magia della lettera nella sfuggente era del mondo digitale”.
Il servizio del Tg8