Centinaia di cittadini dell’area vestina ed in particolare Penne, tre sindaci del territorio ed il vice presidente del Consiglio regionale Pettinari questa mattina in corteo a Pescara per salvare l’ospedale.
Un corteo pacifico e festoso da Piazza della Repubblica fino a Piazza Unione per consegnare un documento nel quale si chiede senza mezzi termini che l’ospedale di Penne non venga più ridotto ai minimi termini. Per la verità, all’inizio della manifestazione, si è notata anche la presenza dell’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verì, destinataria del documento, che ha poi atteso la delegazione nel palazzo del consiglio regionale di Piazza Unione. Al centro delle richieste la possibilità di dare nuovo vigore al presidio ospedaliero di Penne, non solo come baluardo sanitario per tutta l’area vestina, ma anche come supporto al Santo Spirito di Pescara:
“Il nostro è un territorio popoloso e variegato e al di là della sua storia, rappresenta il cuore della giovane provincia pescarese – ci dice Nicola Salvatore presidente dell’Associazione “Salviamo l’ospedale di Penne”- non si può privare questa area di un presidio così importante, tenendo conto anche delle difficoltà dell’ospedale civile di Pescara che non riesce più a reggere il peso di un’utenza sempre in crescita e che continuerà a crescere se il nostro nosocomio dovesse essere chiuso”
Al fianco dei manifestanti il vice presidente del Consiglio regionale e consigliere del M5S Domenico Pettinari:
“Con la deroga al decreto Lorenzin c’è ancora spazio – dice Pettinari – per la riclassificazione dell’ospedale di Penne che potrebbe ospitare anche un presidio di Pronto Soccorso ed alleggerire così il lavoro a Pescara. Ma su questo deve decidere la Regione ed è al Presidente Marsilio e all’assessore Verì che rivolgiamo questo appello affinché diano seguito a quanto dichiarato in Campagna Elettorale”
L’appello al Governo Regionale anche da parte del sindaco di Penne Mario Semproni:
“Confido molto nel neo governatore Marsilio – dice Semproni – e nell’assessore Verì, c’è lo spazio per un intervento che potrebbe essere risolutivo, ossia quello della riclassificazione ad ospedale di base.”
IL SERVIZIO DEL TG8: