Otto medici sono indagati con l’accusa di omicidio colposo per aver omesso la diagnosi e trattamenti terapeutici adeguati nei confronti di un pentito sotto protezione. Dovranno presentarsi il prossimo mese di febbraio davanti al gup di Pescara
Per il pm Gabriella De Lucia non avrebbero agito secondo quando raccomanda l”ars medica’. A spiegare i dettagli dell’inchiesta è un articolo a firma di Maurizio Cirillo nell’edizione odierna del quotidiano Il Centro.
Otto medici delle carceri di Prato e Pescara sono indagati per omicidio colposo di Domenico Cricelli, 51 anni, pentito della ‘ndrangheta che per anni ha vissuto sotto protezione in Abruzzo, prima nel Teramano, poi a Montesilvano dove è morto il 13 maggio del 2019.
Nell’articolo si spiega che <Degli otto imputati sei avevano avuto modo di rendersi conto delle condizioni di salute del detenuto nel carcere di Pescara, due lo avevano visitato quando era in Toscana. Il giorno prima di morire Cricelli aveva lasciato un biglietto, che il figlio consegnò poi alla Polizia di Pescara. in cui chiedeva di essere sottoposto ad autopsia per accertare le cause delle sua morte ed eventuali responsabilità. Una richiesta cui venne dato seguito dalla Procura di Pescara, con il pm Salvatore Campochiaro che dispose l’autopsia. Cricelli morì per l’aggravarsi di una malattia che lo aveva colpito molti anni prima e che, a detta dei familiari che con la loro denuncia hanno fatto scattare l’inchiesta appena conclusa con la richiesta di processo per gli otto medici, sarebbe stata sottovalutata se non addirittura trascurata> .