Ci sono voluti 15 anni per definire il lungo contenzioso tra il Comune de L’Aquila e l’associazione MuteArt Spazio, un debito di 3000 euro per uno spettacolo della Perdonanza mai pagato.
Ieri è stata detta la parola fine su questa lunga vicenda e a farlo sono stati i giudici della Corte di Cassazione che hanno respinto l’appello dell’ufficio legale di palazzo di città, confermando quanto era già stato stabiliti dai colleghi della Corte d’Appello. Parliamo, tra l’altro, di una cifra, se consideriamo il tempo passato, assolutamente irrisoria, appena 3000 euro, ma che comunque spetta all’associazione, a detta degli degli “ermellini”, che per quella edizione organizzò uno spettacolo musicale. L’Amministrazione comunale aveva presentato ricorso in Cassazione segnalando un omissione da parte dei giudici di secondo grado, quello di non aver tenuto in considerazione l’assegna di un impegno contabile da parte del Comune. I giudici di Cassazione, che non entrano nel merito ma valutano solo il buon operato dei tribunali di primo se secondo grado, hanno ritenuto infondato questo aspetto perché era comunque competenza dell’allora direttore dell’Istituzione Perdonanza, come organo strumentale del Comune, stipulare i contratti ed in ogni caso fa fede la missiva di un dirigente comunale, all’epoca in cui, nel 2005, l’Istituzione Perdonanza fu sciolta, nella quale si conferma l’esistenza del debito di 3000 euro.