Il consiglio comunale di Pescara ha approvato all’unanimità il Piano di Assetto Naturalistico della Riserva dannunziana.
Si tratta di un documento atteso perchè è un proprio Piano Regolatore Generale della Riserva dannunziana. Dopo la pubblicazione saranno necessari 60 giorni per le osservazioni, fase a cui segue il ricevimento delle controdeduzioni da parte degli uffici regionali e l’adozione da parte della Regione Abruzzo.
Il sindaco Marco Alessandrini spiega che si tratta di “Una delle principali linee del mio mandato sindacale si realizza attraverso questo fondamentale lavoro e con l’approvazione ampia che lo certifica e di cui ringrazio il Consiglio. Così si tratta di un traguardo fortemente voluto da questa Amministrazione, tant’è che per la Riserva ho affidato una speciale delega all’assessore Paola Marchegiani, un traguardo necessario per assicurare un futuro al nostro polmone verde storico, che ha un passato identitario da raccontare e un futuro altrettanto considerevole da vivere e da far conoscere in tutta la sua unicità. Lo scriveremo insieme in nome della tutela di questo patrimonio e della sua fruibilità da parte della comunità a cui appartiene”.
L’assessora alla Riserva Paola Marchegiani “E’ una giornata importante, attesa da 18 anni. Abbiamo fissato un tassello per niente scontato, che nasce dalla condivisione con tutti i portatori di interessi. Si completa un cammino che ha una grande importanza, perché nasce un Piano di tutela le cui prescrizioni sono al di sopra del Prg comunale ed extra comunale, ma che consente anche la fruibilità di una riserva unica in Italia, per essere ricompresa dentro la città. A tal fine abbiamo lavorato per mantenere gli equilibri ideali per attuare tale convivenza, contemperando l’esigenza della comunità di fruire delle aree, con la necessità di conservare il verde, il tutto puntando a una maggiore conoscenza della Riserva e ad una frequentazione consapevole della stessa. Si tratta di un lavoro che vede come primi attori gli uffici comunali che hanno ampliato e adeguato l’ossatura pensata nel 2008 da Giovanni Damiani quando è stato dirigente comunale per l’ambiente, perché da allora si sono registrate modifiche tanto sull’assetto ecosistemico quanto sulla stratificazione normativa e programmatoria (soprattutto legata alla viabilità cittadina), che hanno indotto il gruppo di lavoro a riesaminare e integrare il materiale documentale a disposizione dell’Ente ed è dunque stata sostanziale l’azione di sintesi dei nostri agronomi, che ha reso possibile il PAN approvato oggi, trasformandolo in un progetto completo, dotato anche delle NTA e dei grafici e mappe prima mancanti. Grazie dunque a dirigenti e funzionari: Giuliano Rossi, il progettista Mario Caudullo, i collaboratori Vincenzo Evangelista, Emanuella Leonetti, Raffaele Lo Giudice, l’architetto Francesca Marzetti per citarne alcuni. Un ringraziamento va anche alle associazioni ambientaliste che hanno seguito tutto questo percorso e allo studioso Gianfranco Pirone che è stato per noi un riferimento fondamentale per gli aspetti vegetazionali. Siamo ora pronti a cominciare il cammino di attuazione del PAN, continuando le azioni di tutela che ci vedono già alle prese con gli studi sulla stabilità degli esemplari, con i Visual Tree Assesstment affidati a Rocco Sgherzi, fra i maggiori professionisti italiani del settore che sta visionando i comparti per vagliare se ci sono alberi pericolosi da sostituire e ci sarà di supporto per la ripiantumazione di almeno 2.000 nuovi esemplari che abbiamo deciso di destinare lì. E’ in corso anche il monitoraggio faunistico e floristico dei comparti che sta svolgendo l’associazione Ambiente e vita e che sta rivelando sia la vitalità che elementi sorprendenti in entrambe le dimensioni di cui a brevissimo comunicheremo gli esiti, motivati da questo traguardo”.
Il presidente della Commissione Ambiente Fabrizio Perfetto afferma che “Il lavoro della Commissione Ambiente è stato determinante per migliorare la stesura della delibera specialmente su due punti cruciali: del demanio marittimo e delle aree contigue al Piano. Per il Demanio abbiamo voluto valorizzare l’operato dei balneatori con i quali abbiamo dialogato perché il PAN fosse inclusivo e rappresentasse non un vincolo, ma un valore aggiunto per il territorio ricompreso, per gli investimenti ivi presenti e per la comunità. Per le aree contigue l’indicazione è arrivata dalle associazioni ambientaliste di cui abbiamo contemperato le istanze, individuando degli elementi inseriti per ampliarle, infatti nelle aree è oggi ricompreso sia il Torrente Vallelunga che la pineta di Santa Filomena fino al confine con Francavilla. Abbiamo approvato uno strumento per poter agire positivamente nella Riserva con un documento che sottolinea la sua speciale natura, perché non è un parco ed ha zone che sono sempre interdette alla fruizione e vietate al pubblico, affinché le specie che ospita possano conservarsi e continuare a crescere. Non solo, attraverso il PAN questa sua unicità può farci divenire un riferimento anche per circuiti di turismo naturalistico a cui Pescara può ambire a pieno titolo per il valore della sia Riserva e per i lavori delle Greenways dannunziane che sono in corso, proprio per renderla ancora più inclusiva e fruibile”.
Cosa prevede il Piano di Assetto Naturalistico:
L’attuale documento è un piano strategico di valenza pluriennale che deriva da un’analisi dinamica di tutti gli studi e contributi prodotti negli anni per la costruzione del Piano D’Assetto Natutalistico (PAN) della Riserva Naturale “Pineta Dannunziana”.
Nello specifico, trattandosi di una Riserva inserita in un contesto ambientale fortemente antropizzato, si è reso necessario contemperare le esigenze di tutela degli ecosistemi , facendo fede all’attuazione dei requisiti qualitativi e normativi definiti sia dalla L. 394/91 sia dalla L.R. 38/96, con le occorrenze derivanti dalla sussistenza di reti infrastrutturali e manufatti rispetto ai quali, laddove non alienabili o attenuabili, andava comunque garantita la gestione, la permeabilità e la funzionalità. Quello stilato è uno strumento, dunque, che ha provato ad affinare e delineare l’utilità l’applicabilità del PAN, nonché a disegnare un’unica strategia di sistema caratterizzata da due assi principali: 1) gestione sostenibile del territorio; 2) governance multilivello e multidisciplinare.
In tal senso sono stati ridefiniti con maggior dettaglio cartografico e copertura territoriale i vecchi “comparti”, oggi denominati “ambiti” e individuate, anche graficamente le possibili connessioni ecologiche intercorrenti fra l’area protetta e il territorio circostante ai fini di una possibile riduzione della frammentazione ecosistemica.
Gli obiettivi generali del PAN prevedono:
– l’unificazione funzionale degli ambiti 3 e 5, con il declassamento di larga parte delle vie della Bonifica e Ignazio Silone;
– la creazione di due corridoi ecologici tra i nuclei più integri della Riserva e le aree marine e fluviali attigue, poste rispettivamente a est (area adibita a spiaggia libera tra le concessioni demaniali n.22 e n.23) e a sud (torrente Vallelunga);
– l’ideazione di un sistema di fruizione della Riserva inclusivo e intermodale per mezzo dell’accoglimento nel disegno progettuale del PAN dell’intervento “Greenways” — PAR FAS linea di Azione IV 2.2.4 in via di attuazione;
– l’acquisizione del comparto 1 e di altre superfici strategiche nel demanio dell’Ente;
– l’implementazione e il miglioramento quali-quantitativo delle aree umide;
– l’individuazione di una fascia di rispetto che include il tratto finale del Torrente Vallelunga.
Sul Piano di assetto naturalistico della Riserva regionale della Pineta dannunziana di Pescara interviene anche l’onorevole Gianni Melilla con una nota che pubblichiamo integralmente:
“Sono molto contento per l’approvazione da parte del Consiglio Comunale di Pescara del Piano di assetto naturalistico della Riserva della Pineta Dannunziana istituita con legge regionale che io proposi 18 anni fa.
La mia proposta di legge ha consentito di salvare l’ultimo lembo di una macchia mediterranea che interessava quasi tutto il litorale abruzzese.
Fui contrastato allora dal centrodestra sia alla Regione che al Comune ma poi tutti capirono la lungimiranza di quella scelta amministrativa e ambientalista.
Ci siamo permessi anche di cambiare il vecchio nome del “Parco D’Avalos” col nuovo di “Pineta Dannunziana” per meglio connotare un luogo frequentato e amato da Gabriele D’Annunzio come del resto da tutti i pescaresi.
Mi aiutarono sul piano scientifico allora l’associazione pinetina delle “Tamerici” con gli architetti Piero Ferretti, Roberto Ferrini e Oscar Buonamano.
Tanti furono gli eventi, le manifestazioni con il coinvolgimento di migliaia di cittadini per costruire il consenso ad una proposta di Riserva regionale che si sviluppa in una grande città ed è unica tra tutte le riserve regionali che interessano aree non urbane. Non fu affatto facile vincere le resistenze di chi si opponeva a vincolare in senso rigorosamente ambientalista un pezzo di città sottraendolo al potere urbanistico del Comune e agli appetiti edificatori di potenti interessi economici.
Alla istituzione della Riserva accompagnammo anche il recupero dell’Ex Aurum con una paziente ricerca degli ingenti finanziamenti necessari.
Ora quella area ( Aurum e Riserva) è indubbiamente la parte più bella di Pescara.
Mi auguro che il nuovo Consiglio Regionale che uscirà dalle prossime elezioni regionali ratifichi la scelta del Comune con lo stesso voto unanime.
Auspico infine che il Comune scelga rapidamente un ente gestore che sia in grado di assicurare l’ efficienza necessaria oltre che la rigorosa salvaguardia di questi bene comune. Ci sono molte idee da portare avanti nella Riserva.: ad esempio localizzarvi un luogo dedicato alla poesia e alla memoria di Gabriele D’Annunzio, una sorta di Parco letterario all’interno della Riserva sul modello delle 5 terre con Montale o di Recanati con Leopardi.
Ringrazio infine l’Assessore Comunale Paola Marchegiani per la sua tenacia e capacità amministrativa e l’intero Consiglio Comunale per il suo voto unanime”.