A Pescara presentato il “Progetto Serena Onlus” che punta all’addestramento dei cani allerta diabete che percepiscono l’arrivo di una crisi ipoglicemica.
Una importante iniziativa realizzata dal Comune di Pescara con il sostegno del Rotary Club di Pescara Ovest e la onlus che ha promosso il progetto. Ad illustrare questa particolare tipologia di prevenzion , che potrà diventare operativa su alcuni casi particolari, sono stati alla presenza del vice sindaco Antonio Blasioli e dell’ assessore Paola Marchegiani il presidente del Rotary Marco Pierotti, responsabile del progetto Roberto Zampieri e Stefano Tumini, responsabile medico del servizio regionale di diabetologia pediatrica presso la clinica pediatrica dell’Università di Chieti.
L’assessore Paola Marchegiani ha detto “Sono rimasta immediatamente colpita dall’importanza di questo piccolo grande progetto . In un momento in cui va avanti la tecnologia più sofisticata, l’aiuto principale arriva da un amico a quattro zampe che rompe l’ansia che accompagna una patologia grave come il diabete pediatrico: ho pensato che l’Amministrazione dovesse aderire e promuovere il progetto e penso che le istituzioni, anche se a volte sembrano inermi ed inefficaci, promuovendo e sostenendo svolgono il loro servizio”.
Il vicesindaco Antonio Blasioli ha aggiunto che “Il Rotary Pescara Ovest porta avanti diverse iniziative aperte agli altri. Non sapevo che i cani potessero fare anche questo, ma ne sono felice. Pescara ha una grande sensibilità verso gli animali, saperli artefici di una “utilità come questa” è una nuova buona notizia, come lo è il fatto che il progetto, grazie al Rotary, possa trovare applicazione a Pescara”.
Il presidente Pierotti ha spiegato : “Il nostro club ha fatto tanti progetti importanti, ora dedicati alla salute del Rotary Pescara Ovest – Abbiamo deciso di formare un cane di una famiglia pescarese con un bambino diabetico. La prima cosa è stata segnalare il problema perché la diabetologia infantile è spesso sottovalutata, la seconda cosa è far conoscere questa nuova possibilità, per far entrare il cane nella famiglia, in collaborazione con la diabetologia di Chieti che ci ha indicato una famiglia che poteva fare al nostro caso”.
Il dottor Tumini ha affermato : “Questa cornice istituzionale dà una visibilità a un problema grande come il diabete infantile. Le conoscenze devono essere focalizzate in ambito pediatrico per evitare di affrontare solo da adulti il problema, per questo si sta lavorando anche molto sulla scuola. Il bambino con diabete deve fare insulina tutti i giorni altrimenti muore. L’insulina va fatta dalle 4 alle 6 volte al giorno o erogata di continuo con il microinfusore. La quantità di insulina va somministrata con dei controlli glicemici, specie notturni per evitare le ipoglicemie. Avere un fedele amico che avvisa in caso di ipoglicemia, significa potersi salvare e affrontare la situazione. Dove si fa pet terapy c’è meno ansia, le famiglie ansiose sono anche quelle con bambini che hanno un metabolismo fuori controllo; inoltre con il cane in casa si fa più attività fisica. Istruirlo a riconoscere situazioni di pericolo è importantissimo e ci consente di percorrere nuove strade”.
“Trasformiamo il cane di casa in un “famigliare diverso” – illustrano Roberto e Serena Zampieri, ideatori del Progetto e motori della Onlus – l’istruttore va a casa, per due anni sarà a fianco della famiglia per formare il cane. Due anni è la durata di un percorso che si basa sulla relazione, dobbiamo adeguarci al cane, contemperare fisicità ed emozione, bisogna imparare a leggere il linguaggio e il comportamento del cane. Nei primi tre mesi arrivano i primi risultati. Nei secondi 3 mesi i risultati diventano più cognitivi e meno casuali, nei secondi sei mesi si arriva a un perfezionamento del percorso. Il secondo anno è un monitoraggio. L’istruttore sarà a fianco del diabetico per tutta la vita del cane. Non è un progetto cinofilo, ma relazionale in cui la cinofilia entra. L’olfatto è un’arma potentissima per il cane, ma percepisce anche il cambiamento della voce, della temperatura corporea, i movimenti, il cane legge tutti questi segnali e li traduce in allarme quando serve. Il cane abbaia quando si rende conto che la glicemia scende e il rischio di ipoglicemia sale. Stiamo preparando 85 cani in tutta Italia, abbiamo attivato dei percorsi di formazione per istruttori, ma prepariamo solo dove ci sono delle richieste. Il progetto è iniziato 6 anni fa, i primi due anni spesi per il protocollo di lavoro, i successivi sul campo per promuovere e applicare il percorso ai casi”.
IL SERVIZIO DEL TG8:
Cos’è Progetto Serena
Progetto Serena nasce nel 2013 come sperimentazione, mettendo in atto una metodologia cognitivo/relazionale pensata, testata ed applicata del tutto innovativa, nell’allerta diabetica. Inizialmente si è operato su cani di persone non diabetiche, al momento della messa in pratica si sarebbe dovuto operare con tutte le sicurezze necessarie al binomio che si sarebbe formato in futuro (cane-diabetico). Così nacque il Protocollo cani allerta nel diabete del nostro responsabile cinofilo Roberto Zampieri, che è ad uso esclusivo di Progetto Serena Onlus. A fine maggio 2014 cominciò la ricerca del primo vero cane (adozione da canile) da preparare per una paziente diabetica tipo 1 insulinodipendente. Dopo una prima parte di percorso dedicata esclusivamente all’educazione e alla costruzione della relazione cane-umano, nel mese di settembre si dà inizio al lavoro vero e proprio volto all’allerta delle variazioni glicemiche (ipo e per glicemie). A dicembre 2014 vengono mostrati i primi risultati alle Associazioni per Diabetici di Verona le quali, entusiaste, decidono di patrocinare il Progetto.
Nello stesso periodo iniziano la preparazione altri due cani con relativi proprietari diabetici e con il ripetersi dei risultati, verso metà giugno 2015 il Progetto viene presentato al pubblico e prende vita l’Associazione Progetto Serena Onlus.
Progetto Serena Onlus svolge la propria attività a livello semi volontaristico, cercando di mantenere i costi a un livello veramente minimo ed arrivano le prime richieste di partnership, la più importante quella con MDDI ( Medical Detection Dog Italia ) di Aldo La Spina il quale apprezza del percorso la salvaguardia del benessere dell’animale, oltre ovviamente che dell’essere umano, in quanto nel percorso viene eliminato ogni tipo di “ addestramento “ ma si opera solo ed esclusivamente sulla relazione ed il riconoscimento.
L’oggi vede la nostra Associazione impegnata in tutte le regioni d’Italia con richieste che per il momento non possono trovare riscontro, per questo l’obiettivo che Progetto Serena Onlus si prefigge è quello di riuscire a trovare collaboratori che possano soddisfare queste persone che convivono con questa malattia cronica e perciò dar loro la possibilità di condividere la propria difficoltà con un cane allerta, senza che il diabetico sia costretto a sostenere i costi proibitivi che, in questo momento, le pochissime realtà presenti al mondo impongono, perciò crediamo di essere sulla giusta strada affinché si possa dire che un protocollo italiano è capace di offrire, ad ogni diabetico amante dei cani, un amico in grado di prendersi cura di lui in cambio di affetto.
Quali sono gli impegni e quali le caratteristiche del Progetto:
Progetto Serena si basa sulla relazione, per questo la parte del leone la deve fare il proprietario del cane, l’intero percorso si baserà su impegno pazienza e, cosa non da poco, avere fiducia sempre nel proprio cane. Al binomio cane-diabetico, verrà affiancato l’istruttore, che sarà presente in veste di guida.
La figura dell’istruttore è di fondamentale importanza durante tutto il cammino del binomio in preparazione, il saper valutare la corretta esecuzione degli esercizi, fare formazione per quanto riguarda l’importantissima “lettura” del cane che porterà tutto il lavoro a non diventare mai una sofferenza oppure stress che possono diventare causa di difficoltà o peggio rifiuto. Chi vigila deve quindi essere capace di creare dinamiche corrette, contenenti momenti giocosi e gioiosi che portino il cane ad apprezzare il cammino proposto, ma anche in grado di correggere eventuali errori senza mandare in sofferenza la coppia. Annusare il campione, all’inizio, può risultare non appagante per il cane e per questo intervenire nella giusta maniera è vitale: non bisogna mai insistere e obbligare il peloso, ma fargli capire che trovare quell’odore e segnalarcelo lo porterà a ricevere un premio. Per questo l’impegno totale della persona diabetica è fondamentale: avrà degli esercizi da svolgere e dovrà eseguirli come spiegato dall’istruttore, senza avere fretta di vedere risultati immediati ed eclatanti; forzare le cose sarebbe l’errore più grave in assoluto.
A differenza di altri, noi lasciamo che sia il cane a scegliere la modalità della segnalazione, senza costringerlo o costruendone uno standard. Tutto questo prende un nome “relazione”: io e te siamo una coppia, mi accorgo che qualcosa non va e per questo ti avviso che non stai bene.
La motivazione parte sempre dal sentimento che si crea tra umano e cane. Questo termine usato sempre quando si parla di coppie “umane “trova una sua realizzazione anche tra due esseri viventi “diversi
Il cane pensa: ti voglio bene, sento l’odore e perciò so che non stai bene, ti avviso in modo che tu possa stare meglio; se non mi senti e non ti correggi, chiedo aiuto; e se in casa non c’è nessuno, vado verso quell’aggeggio che se lo schiaccio fa rumore.
Cos’è il cane allerta ipo/iper? Cosa fa?
Attenzione, il cane allerta non è un medico o un infermiere, non è un glucometro, non fa l’insulina e perciò NON CURA il diabete; A chi serve?
Serve a tutti quei diabetici che cercano un valore aggiunto in un essere vivente al quale sono pronti a dare affetto incondizionato;
Serve a quei diabetici che sanno prendersi cura di un 4 zampe, consapevoli che per ricevere prima devono saper dare… perché l’affetto non si costruisce, ma viene dal profondo.
Occorre ricordarsi che un cane ha delle necessità (mangiare, andare a passeggio, giocare, ricevere coccole etc.) e che queste dovranno essere soddisfatte non per obbligo, ma per amore. Questo legame sarà la chiave che aprirà la porta a una parola magica e quasi mistica: “empatia”. Si creerà cioè un legame tra il cane e il suo umano che li porterà a leggere l’uno nella mente dell’altro. Serve a quelle famiglie che, con il tempo, impareranno a dare fiducia a quell’ammasso di peli che li aiuterà a vivere più serenamente.
Cosa fa il cane allerta?
Veglia sul diabetico e lo avvisa anche quando questi è inconsapevole che sta accadendo qualcosa.
Il cane offre sicuramente un aiuto psicologico sia ai giovani sia ai meno giovani ed Inoltre c’è il fattore positivo del doversi prendere cura di un essere che, a sua volta, si occupa di te;
La passeggiata spinge a fare movimento, la relazione fa sì che ci si senta appagati e, grazie a questo accudimento reciproco, il diabetico riesce a vivere meglio la propria situazione.
Grazie al cane, le poche ore di sonno che i genitori di bambini diabetici si concedono, possono aumentare e risultare più serene, in ogni caso, essere meno sofferte.
Tante altre sarebbero le cose da dire, ma credo che già queste prime possano offrire il quadro di positività che esiste in questo Progetto, un progetto che chiede molto, ma che dà tanto in cambio.
Principali risultati di Progetto Serena:
50 coppie diabetico/cane in preparazione in varie Regioni d’Italia
Vari episodi salvavita messi in atto dal cane preparato con la metodologia, documentati
Collaborazione con Polo Medico Universitario di Verona con il Professor Bonora che ha avviato una ricerca per portare il cane allerta nel diabete preparato con la metodologia di Progetto Serena ad un riconoscimento Sanitario Nazionale;
collaborazione con la Federico II di Napoli ed a settembre inizio preparazione di alcuni cani;
Collaborazione con il Primario di Neuropsichiatria infantile di Aversa per lo studio dei benefici a livello neuropsicologico;
patrocinio della Guardia di Finanza
Collaborazione con i Medical Detection Dog
RISULTATI OTTENUTI
Patrocini e collaborazioni
COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA
GUARDIA DI FINANZA CAMPANA
UNIVERSITA’ DI VERONA
REPARTO NEUROPSICHIATRIA INFANTILE DI AVERSA
ASSOCIAZIONI DIABETICHE IN TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE
PRIMA ASSOCIAZIONE ITALIANA CON 2 PROGETTI IN VIA DI DEFINIZIONE USA * WASHINGTON DC
CONFINDUSTRIA CHIETI PESCARA
RICERCA SCIENTIFICA IN ATTESA DELL’APPROVAZIONE DEL COMITATO ETICO A ROMA REDATTA DALL’UNIVERSITA’ DI VERONA PER OTTENERE IL RICONOSCIMENTO UFFICIALE DEL CANE ALLERTA NEL DIABETE
Progetti
Progetto serena si occupa di diabete da sempre affiancato da AGD VERONA
Ad oggi i partecipanti al progetto sono 71 con una percentuale di partecipanti sotto i 15 anni del 70% con, purtroppo, una lunga lista di attesa.
Corsi avviati per la preparazione di istruttori a
Verona
Macerata
Catania
Pordenone
Nel 2018 gia’ in programma
Napoli
Monza
Cagliari
Gli istruttori ora sono circa 30 e contiamo di arrivare almeno a 60/70 entro estate 2018. Le richieste in lista di attesa sono centinaia
Le giornate formative e di incontro tra istruttori e diabetici sono di importanza vitale ed in questo momento ci trovano a dover itinerare tra un luogo e l’altro senza una reale identita’.
Ci occupiamo di persone in difficolta’ e percio’ dobbiamo offrire loro il Massimo conforto possibile .
Gentilissimo signor Marras, per informazioni può contattare il Progetto Serena Onlus Asparetto di Cerea – (Vr) lunedi – venerdi 9.00-13.00 / 15.00-18.00 0442 190 80 49 Telefono/FAX