Una vicenda iniziata sei anni fa e conclusa con l’assoluzione perché il fatto non costituisce reato. Protagonista un giovane atleta pescarese ora 30enne accusato di vendita di sostanze dopanti.
La guardia di Finanza, all’epoca dei fatti, sequestrò qualcosa come 30 mila confezioni di farmaci anabolizzanti. Tutto questo a seguito di un normale controllo su strada delle Forze dell’Ordine che percependo un anomalo stato di agitazione del giovane, decisero di effettuare anche una perquisizione domiciliare. E fu in questa circostanza che gli agenti trovarono migliaia di confezioni di farmaci anabolizzanti, una quantità tale da sospettare che il 25enne si dedicasse anche al commercio. Nella perquisizione nella sua abitazione di Francavilla fu rinvenuta anche una certa quantità di hashish e del contante, all’epoca, ritenuto provento della sua attività illecita. Ne scaturì una lunga vicenda giudiziaria che a distanza di sei anni ha prodotto l’assoluzione dall’accusa di commercio di sostanze dopanti perché il fatto non costituisce reato, ma comunque una condanna a sei mesi di reclusione ed un’ammenda di poco più di mille euro per la detenzione di 30 grammi di hashish.