Pescara: “caporalato nella coop”, appello della Filcams Cgil al prefetto

La Filcams Cgil Pescara lancia un appello al prefetto e chiede un tavolo urgente per avere garanzie per i lavoratori della ex First Aid One, finita al centro di un’inchiesta per caporalato sulle ambulanze

Scatta lo stato di agitazione alla cooperativa First Aid One dopo il sequestro da 10 milioni di euro eseguito nell’ambito nell’indagine della guardia di finanza sugli appalti di soccorso con le ambulanze. Grido d’allarme dei lavoratori e della Filcams Cgil di Pescara al prefetto Giancarlo Di Vincenzo al quale chiedono di  aprire la procedura di raffreddamento.

Il segretario del sindacato Davide Urbano chiede «garanzie per le lavoratrici e i lavoratori e condizioni di lavoro umane, con salari adeguati che riconoscano la dignità di chi oggi, sul nostro territorio, svolge un servizio sociale alla collettività e si mette al servizio delle persone più sfortunate. Qualora l’esito del confronto non dovesse sortire gli effetti sperati, ci vedremmo liberi di dare seguito allo stato di agitazione sindacale, procedendo al blocco dei supplementari/straordinari fino ad arrivare a una prima giornata di sciopero».

Nonostante l’indagine, l’attività della cooperativa non è stata interrotta per evitare ingiusti licenziamenti e il giudice per le indagini preliminari Francesco Marino ha incaricato un amministratore giudiziario, Stefano Gorgoni di Pavia, per la gestione e la continuazione del servizio sanitario «a tutela dell’economia legale e della salute pubblica».

La Filcams chiede «un tavolo urgente con tutte le parti interessate, con la speranza di ricevere una convocazione repentina».

Sui sei indagati pende anche l’accusa di caporalato poichè avrebbero approfittato dello stato di bisogno dei lavoratori sottoponendoli a turni massacranti e costringendoli a lavorare 12-13 ore al giorno, senza le dovute indennità e maggiorazioni derivanti da lavoro notturno, festivo e reperibilità e, in alcuni casi, anche straordinario. E con il risparmio sul personale, la cooperativa poteva praticare ribassi di prezzi e riusciva ad assicurarsi gli appalti del servizio di soccorso con le ambulanze non soltanto alla Asl di Pescara ma anche in Lombardia,Marche, Umbria, Campania, Lazio e Sicilia.

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Il sindacato parla di «sfortunati lavoratori, eroi durante il periodo del Covid ed eroi nel quotidiano nel prestare assistenza. La loro sensibilità ci ha immediatamente colpiti, sensibilità di chi consapevole che, nonostante fosse sfruttato  ha continuato a svolgere il proprio servizio sociale a disposizione dell’utenza altrettanta sfortunata a causa delle proprie condizioni di salute. Dal 1° luglio scorso, ai lavoratori era stato comunicato l’affitto del ramo di azienda e di conseguenza del passaggio del proprio rapporto di lavoro a un’altra cooperativa. Il 18 luglio, si era svolto un incontro alla Asl tra cedente e cessionario: Ma l’esito non ha fornito la necessaria chiarezza sulle garanzie contrattuali e occupazionali».

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Gigliola Edmondo: