Pescara da 100 giorni senza Prefetto. . A sollevare il ‘caso’ è Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’.
Pescara da 100 giorni senza Prefetto in rappresentanza dello Stato sul territorio. Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ afferma che il ruolo è ancora vacante da quando il 30 settembre scorso il prefetto Vincenzo D’Antuono è andato in pensione, nonostante le diverse emergenze riguardanti criminalità , immigrazione, il mercatino degli extracomunitari ancora da spostare, il mare inquinato, l’aria appestata dai gas di scarico, e le mille altre questioni irrisolte che necessiterebbero anche di un referente istituzionale. Foschi lamenta che il sindaco di Pescara, il Presidente della Provincia , il Presidente della Regione, tutti di marca Pd, sembrano non avvertire la necessità di sollecitare il Governo affinchè proceda con la nomina di un nuovo Prefetto.
Foschi afferma che si tratta di “un silenzio che solleva perplessità e sospetti, a partire dalla volontà di chiudere la prefettura di Pescara e di procedere con il suo accorpamento con Chieti se non con l’Aquila, creando la prefettura unica. Dal collocamento a riposo dell’ex prefetto D’Antuono sul Palazzo istituzionale è calato il sipario e Foschi dice che “mai avremmo pensato che D’Antuono potesse essere l’ultimo prefetto di Pescara Non era mai accaduto che la poltrona restasse vuota per un solo giorno: solitamente il Ministero ha sempre effettuato la nomina del nuovo rappresentante istituzionale con largo anticipo, in modo da garantire continuità e presenza in una delle più alte cariche istituzionali di una città, visto che il Prefetto è il rappresentante del Governo sul territorio, la figura chiamata a presiedere il Comitato per l’Ordine pubblico e la Sicurezza, a coordinare i momenti di transizione politica e amministrativa di una città, a dirimere anche le questioni che spesso la politica non riesce a districare, svolgendo persino il ruolo di paciere nelle controversie che possono vedere coinvolte istituzioni e cittadinanza”.
Foschi ricorda l’importante ruolo di mediazione svolto, negli anni, dai vari prefetti nelle proteste della marineria, quale istituzione di collegamento diretto tra Comune e Governo, o anche nei momenti di crisi politica, a fronte di dimissioni o cadute di amministrazioni locali. Da cento giorni, però, a Pescara tale figura istituzionale di riferimento, figura super-partes garante di democrazia, è venuta a mancare. Foschi aggiunge che la la cosa che più sorprende e preoccupa è il silenzio delle Istituzioni e della politica dinanzi a quella che è un’assenza forte, evidente e inspiegabile ai più. A ciò si aggiunge che, secondo quanto riferisce il membro di ” Pescara- Mi piace” , il Presidente della Regione Luciano D’Alfonso qualche mese fa durante un incontro pubblico sul pontile del mare, fece un accenno a una presunta trattativa in corso con la Rai per istituire la sede regionale dell’emittente a Pescara, assegnando a L’Aquila il compito di ospitare la Prefettura unica regionale.
Foschi conclude che ” Pescara non può evidentemente restare senza un Prefetto di ruolo, individuato dal Ministero, Pescara non può vedere ulteriormente depressi i suoi presidi di legalità, dopo la revoca del progetto per la nuova Caserma dei Carabinieri, progetto cancellato in maniera scellerata dal sindaco Marco Alessandrini. Dopo cento giorni senza Prefetto tutta la città chiede chiarezza: perché il Governo non ha nominato il sostituto del Prefetto D’Antuono? In caso di uno stallo politico, a chi potranno rivolgersi le opposizioni per chiedere il rispetto delle regole della democrazia? E perché oggi il Pd che governa Comune, Provincia e Regione non pretende l’assegnazione di un nuovo Prefetto a Pescara, rischiando piuttosto di veder chiudere gli uffici del Governo in piazza Italia?”.