Pescara, Dantedì 2023: una terzina in trecento parole

Domani pomeriggio, 25 marzo, a Pescara, 18 poeti si cimenteranno con altrettante terzine della Divina Commedia illustrandone il significato e le ragioni della scelta

La terza edizione del Dantedì, con il titolo “Omaggio a Dante. Una terzina in trecento parole” è organizzata da La casa della poesia in Abruzzo – Gabriele d’Annunzio e quest’anno gode del patrocinio della Fondazione Aria e della Fondazione La Rocca.
L’evento si terrà alle ore 17 nella sede della Fondazione La Rocca di Via Raffaele Paolucci e vedrà protagonisti i poeti Vittorina Castellano, Margherita Cordova, Daniela D’Alimonte, Franca Di Bello, Assunta Di Cintio, Nicoletta Di Gregorio, Anna Maria Giancarli, Elena Malta, Dante Marianacci, Leda Panzone Natale, Sonia Pedroli, Daniela Quieti, Mara Seccia, Stevka Šmitran, Flora Amelia Suárez Cárdenas, Marco Tabellione, Patrizia Tocci e Serena Zitti.
Nel corso della serata, che sarà introdotta da Dante Marianacci, presidente della Casa della poesia in Abruzzo e della Fondazione Aria, che ne è il curatore, e dal presidente della Fondazione La Rocca, Ottorino La Rocca, i diciotto poeti leggeranno e commenteranno una terzina della Divina Commedia a loro scelta.

Dante Marianacci afferma che «Ci sono versi o terzine indimenticabili del poema dantesco ma anche versi e terzine assai meno noti, in qualche modo legati alla nostra vita, ai nostri ricordi, ai nostri studi, alla nostra immaginazione, che per una qualche ragione ritornano di frequente a fare capolino nella nostra mente. Il 25 marzo i diciotto poeti di seguito elencati, si cimenteranno con altrettante terzine della Divina Commedia illustrandone il significato e le ragioni della scelta».

La serata sarà impreziosita da una installazione sonora di Federico Giangrandi, dal titolo “I due poeti dialoganti tra inferno e paradiso”.

Giangrandi spiega che «due poeti, Dante e Virgilio, emergono tra Inferno e Paradiso ed iniziano un colloquio. Ma il tempo ha dato in pasto al fato le parole del sommo poeta, creando un effetto straniante che confonde il significato dei versi con il ritmo del caso».


Nella presentazione dell’evento si legge:
“Thomas Stearns Eliot, uno dei poeti che maggiormente hanno influenzato la letteratura del Novecento, soprattutto con il suo celeberrimo poemetto La terra desolata (The Waste Land), a proposito di Dante Alighieri, che considerava il suo modello insuperato, scrisse che “la poesia di Dante è una scuola universale di stile per scrivere poesia in qualsiasi lingua” e che “non c’è poeta, in nessun idioma – nemmeno in latino, o in greco – che si ponga così saldamente come modello per tutti i poeti.” Aggiunse poi: “Se io mi chiedo perché preferisco la poesia di Dante a quella di Shakespeare, direi che è perché mi sembra che esemplifichi un atteggiamento più illuminato nei confronti del mistero della vita.” È questa forse la ragione per la quale Dante, con il suo straordinario uso delle immagini e dell’allegoria, oggi più che in passato, è considerato il poeta più conosciuto, più amato, più letto, più tradotto e più imitato nel grande universo della letteratura mondiale, orgoglioso vanto nel mondo della nostra ricchissima tradizione letteraria, linguistica e culturale. Benissimo ha dunque fatto il Ministero della cultura a dedicargli un giorno dell’anno, il Dantedì, che cade il 25 marzo, per ricordarlo con molte iniziative in Italia e all’estero”.