Si è sentito male mentre era in auto ed è morto in strada lo scrittore Alfonso Nuccitelli. Oggi i funerali nella chiesa degli Angeli Custodi.
Lo scrittore pescarese Alfonso Nuccitelli, 63 anni, originario di Bolognano dove era nato il 16 gennaio del 1956, è morto, ieri mattina a Pescara, dopo essere stato colto da un malore.
Si trovava a bordo della sua automobile, una Twingo, nella zona di via Sacco, quando ha accusato i primi sintomi, ha accostato la vettura davanti al deposito della Tua e, subito dopo, è spirato.
Sul posto è intervenuta un’ambulanza della Croce Rossa, con i sanitari che hanno eseguito tutte le manovre rianimatorie del caso, ma per lui non c’è stato nulla da fare. I funerali si terranno oggi, alle ore 17.30, nella chiesa degli Angeli custodi guidata dal parroco don Massimiliano De Luca.
Chi lo conosceva ricorda Nuccitelli, ex impiegato in una concessionaria, molto conosciuto negli ambienti letterari come una persona che “Amava la sua città, il mare, era tifoso del Pescara calcio. Era lo scrittore che aiutava i poveri. Era un combattente che in molti chiamavamo “lupo solitario” per il suo desiderio di solitudine che lo portavano sulle montagne di Ovindoli e Rocca di Mezzo dove trovava ispirazione per il suoi libri. Una persona di grande generosità che ci mancherà moltissimo”.
Tra i tanti messaggi scritti dai suoi amici su Facebook abbiamo scelto di pubblicare questo”Buon viaggio Alfonso Nuccitelli, buon viaggio amico mio. Voglio ricordarti parlando al presente, perché i tuoi libri, che mi hai onorato di pubblicarti, non ti faranno morire mai! Resteranno per sempre, anche fra mille anni, come una fotografia indelebile a parlarci di te: del tuo altruismo e della tua generosità verso tutti, senza chiedere nulla in cambio; della tua grinta e della tua determinazione nel lottare per far conoscere le tue storie; del tuo sorriso e delle tue parole che rassicurano, anche quando il mondo decide di prenderti a sberle, e tu ne hai prese…
Restano sospese, come una foglia in pieno autunno che non vuole cadere, le mille cose che dobbiamo ancora fare insieme.
Ma tranquillo, non morirai mai amico mio, anche per mille anni, vivrà per sempre “Ruvida”, come la vita che hai vissuto; e vivrà per sempre “L’Alba”, che hai visto solo nascere. La mia promessa la mantengo, amico mio, e “L’Alba” sarà la tua nuova rinascita!”