Pescara: Gianni Tonelli in sciopero della fame per 61 giorni contro il grave stato in cui operano le forze di polizia, da ieri ha sospeso il digiuno, per motivi di salute, ma non la protesta.
A Pescara il segretario generale del Sap, il Sindacato Autonomo di Polizia, Gianni Tonelli, durante una assemblea, questa mattina ha spiegato le motivazioni dello sciopero della fame portato avanti fino a ieri per ben 61 giorni. E’ stato costretto a sospendere il digiuno per motivi di salute ma non ha smesso il tour in giro per l’Italia per sensibilizzare l’opinione pubblica . Una lotta per denunciare il grave stato in cui sono costrette a operare le forze di Polizia dopo i tagli subiti negli ultimi anni. Diciottomila agenti in meno, solo per quanto riguarda la Polizia di Stato, sono alcuni numeri più volte denunciati dal segretario Tonelli e da molti altri delegati sindacali che hanno scelto la forma di protesta pacifica ma pericolosa per la sua salute visto che rinunciando ad alimentarsi si rischiano conseguenze per la salute. Nelle scorse settimane ha ricevuto la visita ed il sostegno dei parlamentari di Forza Italia, Elio Vito, Renato Brunetta e Maurizio Gasparri, Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, Francesco Storace de La Destra e il leader della Lega Nord, Matteo Salvini e da tutti i partiti anche di centro sinistra. 50 mila contatti su facebook ma nessuna risposta dal presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Tonelli ha accolto favorevolmente tutte le dimostrazioni di solidarietà ricevute ma ha dichiarato “ mi chiedo però quando la mia lotta busserà alle coscienze dei rappresentanti della maggioranza e del Governo. La mia non è una battaglia politica ma di civiltà: tutti i cittadini hanno il diritto, sancito dalla Costituzione, di essere protetti e tutelati da corpi di Polizia adeguati. Tutti i cittadini devono poter vivere in sicurezza e libertà. Per questo io continuo a lottare, perché quel diritto sia garantito a ciascuno di essi”.
TRASFERITO IL POLIZIOTTO CHE INDAGA SU “LA CITY”? IPOTESI “INACCETTABILE
“Si era ipotizzato il trasferimento di un collega della Squadra Mobile, ma voglio sperare che questo non accada perche’ e’ inaccettabile. Il collega ha fatto riferimento alle sue indagini? No. Ha fatto riferimento al presidente della Regione? No. Allora e’ inutile che qualcuno si sia sentito colpito o offeso”. Cosi’ il segretario generale del Sindacato autonomo di polizia Gianni Tonelli, nel corso di un’assemblea sindacale a Pescara, relativamente all’inchiesta riguardante La City e al commento personale postato su Facebook da un poliziotto che si sta occupando delle indagini. “Penso – ha aggiunto – che se il mio collega avesse fatto riferimento alle sue indagini o avesse fatto dei nomi, sarebbe sicuramente in corso una responsabilità disciplinare. Ma cosi’ non e’ stato: ha condiviso un sentimento di forte sfiducia verso la politica e credo sia un sentimento diffuso. Siamo cittadini, viviamo in un contesto sociale e condividiamo gli umori di quella che e’ la società in cui viviamo. Il questore e l’amministrazione – ha proseguito – dovrebbero farsi scivolare questa vicenda, poi valutare dopo, a bocce ferme, se ci sono i margini o gli elementi per un provvedimento disciplinare, ma siccome i margini non ci sono non possono punire il dipendente. Non possiamo sanzionare quando non esiste”
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