Pescara, il 2017 si è aperto all’insegna dello smog

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A Pescara anche il 2017 si è aperto all’insegna dello smog. Venerdì 27 superati i limiti del PM10 in tre zone cittadine.

Se non è ancora emergenza probabilmente è solo perché l’anno è appena iniziato, occorreranno altri dati come quelli diffusi ieri dall’Arta per confermare il carattere endemico del problema. Però il superamento dei limiti c’è già stato e niente potrà cancellarlo. Dopo la brutta performance della città contenuta nel dossier annuale di Legambiente, anche il primo mese del nuovo anno sembra confermare il trend di sforamento dei livelli di smog. Nella tabella sulla qualità dell’aria pubblicata sul sito dell’Arta il superamento dei limiti delle polveri sottili risulta evidente. A oggi – gli ultimi dati disponibili sono quelli di venerdì 27 gennaio (il rilevamento è quotidiano, ma nel fine settimana i dati non vengono elaborati) – le zone in cui il i microgrammi di Pm10 sono risultati davvero esagerati sono quelle del Teatro d’Annunzio, di via Firenze e di via Sacco (qualità pessima, 52 microgrammi per metro cubo, valore massimo 50), seguite da Montesilvano (qualità scadente, valore 47). Tra i maggiori responsabili dell’inquinamento dell’aria, che si manifesta soprattutto in assenza di vento, c’è il riscaldamento domestico, ma un contributo significativo arriva anche dal traffico veicolare.

“Per contrastare in maniera efficace l’inquinamento atmosferico – si legge in una nota di Legambiente – è indispensabile un’accelerazione nelle politiche della mobilità sostenibile, potenziando il trasporto sul ferro, l’uso dei mezzi pubblici e la mobilità nuova, e rendere così le auto l’ultima soluzione possibile per gli spostamenti dei cittadini. Dobbiamo uscire dalla logica dell’emergenza che contraddistingue ancora troppo i contenuti previsti nelle misure antismog e garantire un diverso modo di pianificare gli spazi nelle aree urbane, investimenti nella riqualificazione e nell’innovazione, nell’edilizia e nel riscaldamento, sistemi di mobilità innovativi e investimenti sul verde urbano. Tra le proposte che Legambiente rilancia a Governo, Regioni e amministrazioni locali, per liberare le città dallo smog e renderle più vivibili ci sono: ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici delle città; aumentare il verde urbano; una mobilità verso “emissioni zero”; priorità alla mobilità pubblica; fuori i diesel e i veicoli più inquinanti dalle città; riqualificazione degli edifici pubblici e privati; riscaldarsi senza inquinare; rafforzare controlli su emissioni auto, caldaie, edifici; intervenire su industrie e aree portuali”.

Il PM10 è ritenuto responsabile di gravi danni alla salute umana: si stima che ogni anno l’inquinamento dell’aria sia causa di circa 467.000 morti premature nei paesi dell’Unione Europea.

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