Pescara: “La Bellezza disarmata”, il libro del Leader di Comunione e Liberazione Julian Carron, presentata ieri davanti a mille persone al Teatro Massimo alla presenza dell’autore e del vice presidente del Csm Giovanni Legnini.
Un evento culturale di grandissimo spessore, come da tempo non si assisteva nel capoluogo adriatico, che ha messo uno accanto all’altro il famoso teologo spagnolo ed una delle principali cariche dello Stato come Legnini, in un confronto dove laicismo e religiosità hanno trovato un affascinante punto d’incontro su temi delicati come la crisi sociale, un’Europa alla ricerca ancora di una propria identità, immigrazione e terrorismo. “La Bellezza disarmata”, edito da Rizzoli, é un testo rivolto non tanto ai credenti, ma a tutti coloro che di fronte alla crisi hanno la posizione più umana della domanda, anche per questo il libro ha suscitato particolare interesse soprattutto tra gli intellettuali lontani dal pensiero religioso, proprio per la sua capacità di andare nel profondo delle questioni. Questo ha sottolineato in modo particolare il vice presidente del Csm Legnini che ha colto anche altri aspetti cruciali, come la crisi della legge, piuttosto che la crisi del diritto, dove non basta limitare tutto ad un numero sempre maggiore di regole per vivere in un mondo migliore, o ridurre tutto ad un elenco di valori, ma é necessario andare al fondo delle questioni partendo dalla persona e dalla sua natura fatta di esigenze di verità, giustizia e libertà. In questo non si può non tener conto del contributo che sta dando al mondo la Chiesa, attraverso le encicliche di Papa Benedetto XVI “Charitas in Veritate”, considerato dai maggiori economisti mondiali, l’unico autorevole documento di giudizio sulla crisi economica mondiale, o il “Laudato Si” di Papa Francesco , uno straordinario manifesto sull’importanza dell’ambiente. Ed ha aggiunto Legnini, forse non é un caso che sia proprio la Chiesa ad avere una visione così chiara della realtà. Carron, dal canto suo, ha parlato di come questo libro sia diventata, soprattutto occasione di crescita, di ascolto e per questo motivo d’incontro e di dialogo con tutti. La crisi ci sollecita ad un ritorno alle origini, ha poi sottolineato Carron, alla riscoperta del proprio io, anche per il cristianesimo chiamato a tornare a quello dei primi giorni quando Pietro e Giovanni hanno incontrato Gesù, non erano ancora consapevoli di cosa avevano di fronte, ma non vedevano l’ora d’incontrarlo di nuovo.