Pescara, l’ambiente di scena al “Green Factor”, la due giorni promossa da Sinistra, ecologia e libertà.
La manifestazione “Green Factor-L’ambiente giusto al tempo dell’alternativa” si occupa di temi ed emergenze ambientali di grande attualità in l’Abruzzo e in altre regioni italiane. Tra questi, non poteva mancare la controversa questione Ombrina:
“In Abruzzo – ha detto Augusto De Sanctis, esponente del movimento contrario alle trivellazioni – abbiamo prodotto un’egemonia culturale, come testimoniato dalla manifestazione a Lanciano contro il progetto Ombrina, che ha portato in piazza 60 mila persone ed è stata la più partecipata nella storia d’Abruzzo. È il risultato di un’attività capillare, durata circa 8 anni, che ha generato un grande cambiamento culturale. Siamo critici rispetto al referendum richiesto da alcune Regioni e appoggiato dai movimenti, per chiedere l’abrogazione di un articolo dello Sblocca Italia e di cinque articoli del decreto Sviluppo – ha spiegato De Sanctis -. In molte regioni, infatti, non esistono comitati e noi pensiamo che prima di arrivare alla battaglia campale occorra una fase di guerriglia sui territori”.
Sull’argomento si è pronunciato anche Luca Casarini, esponente di Sel ed ex leader dei movimenti dei centri sociali:
“Le lotte dei no-triv, come quello contro Ombrina in Abruzzo, portati avanti da movimenti e associazioni che Renzi definisce comitatini, sono fondamentali per far ripartire l’Italia su un’altra strada. Esiste un tema completamente rimosso dalla politica italiana, quello dei cambiamenti climatici. Uno dei motivi principali alla base di questo fenomeno è proprio l’estrazione del petrolio. Da settembre 2014 a settembre 2015 è stato l’anno più caldo della storia, e le emissioni di co2 hanno chiaramente a che fare con i combustibili fossili. Renzi e la sua squadra si proclamano innovativi, ma anziché puntare sulle energie rinnovabili hanno prodotto lo Sblocca-Italia, una ricetta vecchia che incentiva e deregolamenta l’estrazione del petrolio”.