L’Arcygay denuncia un grave assalto omofobico a Pescara nei confronti di un ragazzo che stava tornando a casa in bici dopo aver salutato il suo fidanzato.
L’Arcygay denuncia che giovedì sera si è consumato a Pescara un grave assalto omofobico nei confronti di un ragazzo, volontario dell’ Arcigay di Chieti, che intorno alle 22, con la propria bici stava per dirigersi a casa, dopo aver salutato il proprio fidanzato con un bacio sul lungomare. Due uomini, che si trovavano nelle vicinanze ed hanno assistito alla scena, a bordo di un’auto, gli hanno gridato con tono minaccioso improperi legati al suo orientamento sessuale e l’hanno inseguito.
L’Arcigay racconta che l’inseguimento è durato” per un bel tratto superandolo e fermandosi più volte per aspettarlo e ogni volta che si avvicinavano (anche guidando contro mano) gli urlavano contro ingiurie con tono violento, spaventando moltissimo il ragazzo che sulla propria bici non ha potuto far rientro subito in direzione di casa in quanto, sentendosi minacciato, non voleva rivelare loro il suo domicilio. Non è bastata purtroppo nemmeno la chiamata al 113 a tranquillizzare il ragazzo in quanto per circa 10 minuti il numero di emergenza ha squillato a vuoto. E infine nemmeno una pattuglia che in quel momento passava ha risposto alle sue richieste di aiuto – tirando dritto -, ma almeno ha avuto l’effetto di far scappare i due violenti.Il rammarico per questo episodio, purtroppo, non finisce qui: intorno alle 23 il ragazzo si è recato sia in Questura che dai carabinieri per sporgere denuncia, ma gli è stato riposto in entrambi casi che poiché, a parer loro, non si configurava alcun reato loro non potevano fare niente. Denunciamo quanto sia grave non solo l’inseguimento minaccioso con ingiurie operato ai danni del ragazzo, che ha subito una vera e propria violenza privata “quanto anche la totale assenza di aiuto delle forze dell’ordine. Cogliamo l’occasione per chiedere con forza che – analogamente a quanto ha fatto la Regione Umbria – anche l’Abruzzo si doti di una legge regionale volta al contrasto contro le discriminazioni e le violenze di genere determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, che assolutamente non ha alcuna attinenza con le opinioni, come tanti oppositori di questa legge si affannano ad affermare erroneamente. In Senato è arenata ormai da anni una legge contro l’omofobia proprio a causa di posizioni di veto davvero incomprensibili. Spiace anche constatare infine che il fatto sia accaduto proprio il giorno successivo alla Giornata Internazionale contro l’omofobia e la transfobia del 17 maggio, che ha visto anche il Presidente Mattarella lanciare un messaggio contro l’omofobia, quale violazione inaccettabile dei diritti umani universali”.