Pescara: lasciò per un attimo il figlio alla stazione, la Cassazione non glielo toglie e la perdona, un solo episodio non giustifica un provvedimento così severo.
I fatti risalgono a cinque anni fa quando una giovane donna di origine sudamericana, alle spalle una drammatica storia di violenza e disagio con una sfortunata relazione con un un italiano a L’Aquila, la nascita del piccolo e le difficoltà economiche e psicologiche della donna. Quel giorno era davanti la stazione di Pescara, si allontanò per un attimo, il bambino di 7 mesi nel passeggino cominciò a piangere attirando l’attenzione degli agenti della Polizia Ferroviaria. Dopo un ulteriore verifica sul corpicino del piccolo vennero riscontrate anche infiammazioni per l’uso scorretto del pannolino, scattò la denuncia per la giovane mamma e la decisione dei giudici di dare in affidamento il piccolo con la possibilità di fargli visita una volta a settimana. La giovane donna fece ricorso alla Suprema Corte che a distanza di cinque anni dall’episodio le da ragione parlando addirittura di ingerenza ingiustificata e sproporzionata del potere pubblico e che un solo episodio non può giustificare un intervento così grave ed invasivo da parte dell’Autorità Giudiziaria.