Pescara: liquami e melma sversati nel mare dalla pompa BO dell’Aca all’altezza della Madonnina. La denuncia dall’Associazione “Pescara mi piace”.
“Un fiume di melma e liquami non depurati è stato sversato ieri, poco dopo le 11, nel fiume e nel mare di Pescara, ‘vomitato’ letteralmente dalla pompa B0, gestita dall’Aca, situata all’altezza della Madonnina, a ridosso del ponte del mare. È l’ennesimo scandalo registrato a Pescara, probabilmente causato dalla pioggia che ha colpito la città per alcune ore dove, alle inutili chiacchiere del sindaco Alessandrini e del Governatore D’Alfonso sui presunti 30milioni di euro di investimenti, sempre gli stessi da tre anni e mezzo a questa parte, che sarebbero disponibili per risolvere il problema, fa da contr’altare una triste realtà costituita da quegli inarrestabili sversamenti. Nelle prossime ore invieremo agli Enti di competenza i filmati realizzati sul posto, dai quali si vede chiaramente il fiume di melma che esce dallo sfioro che ovviamente il sindaco Alessandrini, approfittando della fine della stagione balneare, si guarderà bene dal rivelare ai cittadini”.
Lo hanno segnalato l’avvocato Berardino Fiorilli e Armando Foschi, membri della Associazione ‘Pescara – Mi piace’, che ieri hanno registrato sul posto i video degli sversamenti.
“Quanto filmato è veramente drammatico – ha sottolineato Foschi -. Ad allertarci sono stati come sempre alcuni residenti e pescatori, presenti sul molo per rafforzare gli ormeggi delle imbarcazioni a fronte del maltempo e che sono rimasti inorriditi dallo spettacolo. In sostanza dalla pompa di sollevamento B0, situata proprio a ridosso della Madonnina, si è riversato nel tratto finale del fiume, e quindi nel mare, direttamente dinanzi alla nostra costa, un fiume di liquami non depurati, dall’odore fecale inconfondibile e insopportabile. Parliamo di milioni e milioni di metri cubi di feci e melma riversati con una forza e una spinta straordinaria, che hanno letteralmente colorato di marrone il mare, per un ampio tratto, e non era il terriccio o il limo trasportato dal fiume da monte a valle. Ci siamo fermati sul posto almeno per un’ora e quel flusso ha continuato a riversarsi nel mare a getto continuo, senza alcuna interruzione, né sosta, con una potenza spaventosa, che ci consente solo di immaginare cosa sia accaduto nel nostro mare. Ovviamente non abbiamo avvistato un responsabile del Comune di Pescara, a partire dal sindaco-fantasma Alessandrini che, seppur informato dai cittadini, continua a ignorare quella che è una vera emergenza che l’Associazione ‘Pescara –Mi piace’ continua a denunciare ininterrottamente da due anni e mezzo. E dopo l’ennesima, inutile, pomposa e vuota conferenza stampa del sindaco Alessandrini e del Governatore D’Alfonso, appena sabato scorso, oggi ci chiediamo dove siano finiti i nuovi depuratori che, secondo i proclami del sindaco Alessandrini, dovevano essere pronti addirittura prima dell’estate; dove sia finita la separazione delle acque bianche da quelle nere; dove siano finite le vasche di laminazione e di raccolta dell’acqua piovana, tutte opere annunciate a più riprese a partire dal 2014 e che dopo tre anni non abbiamo visto, né, temiamo, vedremo da qui al 2019. Pescara ha bisogno di soluzioni immediate che riescano a fermare la vergogna di quegli sversamenti di liquami non depurati nel mare e oggi si ripropongono le nostre domande – hanno ribadito Fiorilli e Foschi -: com’è possibile che a ogni acquazzone fiumi e fiumi di melma si riversino nel mare? Com’è possibile che all’improvviso a due gocce di pioggia venga interrotto il flusso verso il depuratore e vengano aperti i bypass lasciando defluire i liquami direttamente nel mare, e questo per non rischiare di mandare in tilt l’impianto di via Raiale? Com’è possibile che il sindaco non ritenga opportuno, e sicuramente obbligatorio, moralmente e amministrativamente, informare immediatamente la cittadinanza di tali episodi? E l’Arta sta effettuando i propri campionamenti straordinari per verificare l’impatto dello sversamento sulla qualità delle acque? Nelle prossime ore – ha aggiunto Foschi – invieremo il materiale video raccolto all’attenzione degli Organi d’indagine, a rimpinguare il faldone messo insieme negli ultimi due anni. Nel frattempo chiediamo alle Autorità preposte, a partire dal Prefetto Provolo, in sostituzione del sindaco-fantasma Alessandrini, di predisporre con l’Arta e con la Capitaneria di porto dei campionamenti straordinari sulle acque del mare per monitorare la situazione e verificare gli effetti di quegli sversamenti”.