Frammenti della storia dell’Italia ricostruiti dalla Polizia Scientifica in mostra, da oggi al 10 aprile, nella sede della fondazione Pescarabruzzo in corso Umberto a Pescara.
Sui 22 pannelli espositivi, nella sala “Maison des Arts” della fondazione Pescarabruzzo, campeggiano documenti originali e materiale probatorio di alcuni importanti fatti di cronaca avvenuti in Italia. Quattro i pannelli della mostra itinerante “Frammenti di storia, l’Italia attraverso le immagini della polizia scientifica”, inaugurata lo scorso anno a Roma, e che ha già toccato diverse province riscuotendo grande successo di pubblico, ripercorrono le imprese della banda Battestini, che negli anni 80, ha compiuto diversi omicidi e rapine, il delitto della gioielliera Lalla Marziani, uccisa il 12 novembre del 1991, l’omicidio dell’ultrà biancazzurro Domenico Rigante, freddato con un colpo di pistola il primo maggio del 2012, e la tragedia di Rigopiano nella quale, il 18 gennaio del 2017, sono morte 39 persone, sepolte dalla valanga all’interno dell’omonimo hotel di Farindola.
Questa mattina la mostra è stata inaugurata alla presenza del vice capo della Polizia e direttore della Criminalpol Vittorio Rizzi, già questore di Roma e de L’Aquila, del questore di Pescara Francesco Misiti, del giornalista scrittore Paolo Mastri ,dei vertici della Direzione centrale anticrimine della polizia, del personale del Gabinetto regionale della Scientifica di Ancona e delle massime autorità militari regionali, e sarà a disposizione del pubblico, con ingresso gratuito, fino al 10 aprile, dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 19.
Il questore Francesco Misiti ha fortemente voluto che la mostra facesse tappa a Pescara perchè “L’ultracentenaria attività della Polizia Scientifica viene mostrata nelle foto estratte dai fascicoli e dagli articoli di stampa consentendo ai cittadini interessati e agli studenti di Pescara e provincia di studiare da vicino i casi abruzzesi ed altri di rilievo nazionale, come ad esempio, l’omicidio di Matteotti, il cui processo è stato celebrato a Chieti, e dell’uccisione di Anis Amri, terrorista della strage di Berlino, in cui ha perso la vita anche la studentessa di Sulmona Fabrizia Di Lorenzo”.
Durante la presentazione è stato ricordato che la “Scena del crimine va documentata scientificamente con metodo, quel metodo nato grazie al professore Salvatore Ottolenghi, medico legale e, in gioventù assistente del criminologo Cesare Lombroso, promotore della Scuola di Polizia Scientifica, avviata in via sperimentale nel 1902 e istituita nel 1903. A lui si deve la nascita del primo casellario di foto-segnaletica, l’attuale metodo di conservazione dei reperti”.
Il servizio del Tg8: