Pescara: “Mai Sole” per dire no alla violenza di genere

Giovedì 23 novembre alle ore 15.30 nella sala consiliare del Comune di Pescara si terrà una conferenza sul tema “Stop alla violenza contro le donne” e verrà illustrato il disegno di legge “Mai Sole”

All’incontro sarà presente la parlamentare Catia Polidori, redattrice del disegno di legge che è volto a tutelare le donne in pericolo grazie ad una App collegata a tutti i numeri di soccorso ed emergenza.
Parteciperanno Bo Guerreschi, Presidente dell’Organizzazione internazionale “Bon’t Worry” che si occupa di assistere gratuitamente, sotto il profilo medico, legale e psicologico le donne che hanno subìto violenza, l’avvocato Maria Falivene, Garante per l’Infanzia della Regione Abruzzo, la psicologa-psicoterapeuta Mariapaola Ciarelli. Verranno illustrate anche le leggi locali sul tema.

Valeria Toppetti, avvocato e vice coordinatrice regionale di Azzurro Donna Abruzzo spiega al Tg8 l’evento e altre iniziative.

Saranno presenti anche don Cristiano, immerso nella realtà dei consultori e l’attrice Alessandra Relmi che leggerà un monologo e presenterà il cortometraggio “La Preda” girato a Guardiagrele. L’iniziativa è stata presentata oggi alla stampa.

Le organizzatrici hanno detto: « Nella settimana volta alla sensibilizzazione al contrasto alla violenza alle donne, arriva come un proiettile dritto al cuore, alla testa, la notizia di Giulia. La violenza ad una donna e addirittura il suo omicidio è violenza e morte per noi tutte. Per noi tutti. Ognuno di noi deve impegnarsi per dire STOP a questo modo disumano di servirsi degli altri. L’altro non è per noi. Non è nostro. Non è per colmare le insicurezze e frustrazioni di uomini criminali. AMORE e POSSESSO sono esattamente l’uno il contrario dell’altro.
Insegniamolo a scuola, sui posti di lavoro, parliamone nelle nostre realtà sociali. E ora BASTA!
Servono le leggi, le migliori possibili, servono più investimenti e non a strappi, servono forze dell’ordine con codici di intervento efficaci, servono alleanze strette tra pm e giudici, servono case e posti di lavoro affinché uscire da un rapporto tossico non corrisponda a una caduta nel vuoto delle povertà. Ma ancora prima, e sempre, serve un cambiamento nella testa, nei corpi degli uomini, anche quelli più giovani dove – i dati lo confermano, contro ogni previsione – resta radicata l’idea del predominio maschile, che scivola nelle canzoni, nelle frasi fatte, nei piccoli ed enormi comportamenti quotidiani. Secondo il report settimanale del ministero dell’Interno sugli omicidi volontari dall’inizio dell’anno al 12 novembre sono 102 le donne uccise, di cui 82 ammazzate in ambito familiare- affettivo».