A Pescara si registra un nuovo episodio di knockout game. Un ventenne aggredito alle spalle da uno sconosciuto che con un pugno gli ha lacerato un orecchio.
Dopo i due episodi registrati la scorsa estate a Pescara torna l’incubo knockout game, una nuova moda inquietante, un gioco pericoloso proveniente dagli USA, una forma violenta di gioco che consiste nel pestare senza nessun motivo i passanti ignari. In piazza Unione a Pescara, come ha riferito al quotidiano ” Il Centro”, un giovane ventenne,F.D.F. , è stato vittima di un’aggressione da parte di un giovane di circa 22-23 anni, alto, magro, che indossava una giacca lunga di colore grigio. Lo sconosciuto, senza motivo , ha sferrato un pugno all’orecchio destro del malcapitato, procurandogli una ferita profonda che i sanitari dell’ospedale ” Santo Spirito” hanno suturato con sette punti. Verso le 4 del mattino mentre il ragazzo ,dopo aver trascorso con un amico una serata tranquilla in giro per i locali di Pescara Vecchia, stava andando a riprendere la macchina in un parcheggio, è stato aggredito. Il pugno improvviso e potente lo ha stordito al punto che non ricorda il volto dell’aggressore. Secondo descrizione dalla vittima potrebbe trattarsi di una persona di nazionalità italiana. Dopo essere stato colpito ha tentato di raggiungerlo, mentre fuggiva, ma lo sconosciuto è riuscito a far perdere le proprie tracce. Il giovane ieri ha presentato una denuncia in Questura. Le telecamere presenti nella zona potrebbero essere fondamentali per risalire all’identità dell’aggressore.
Gli esperti dicono che “Non è la rabbia che spinge giovani teen-ager a cimentarsi in questo gioco ma solamente un “mettere alla prova” il proprio pugno da ko. È proprio quello che sconcerta il cittadino: la vittima non se l’aspetta, magari viene adescata con una semplice scusa e senza che se ne renda conto viene colpita e messa k.o. da un diretto mentre gli amici filmano con il telefonino. Dagli Usa il fenomeno si è diffuso anche in Europa partendo dalla Gran Bretagna fino in Italia”.
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Si potrebbe proporre, solo in via sperimentale, soltanto per un anno, la pena di morte per questo tipo di reato.