Pescara: Pagnanelli nuovo presidente del Consiglio Comunale

Pescara: Pagnanelli nuovo Presidente del Consiglio Comunale, alla fine si ricompatta la maggioranza e con 20 voti a favore viene eletto il sostituto di Blasioli.

Dopo le polemiche dei giorni scorsi sui criteri adottati dal principale partito della maggioranza, il Pd, a discapito, in particolare, delle Liste Civiche, questa mattina intorno alle 10.30 é iniziato il dibattito in aula prima delle votazioni del nuovo Presidente del Consiglio Comunale al cospetto di una sola candidatura, quella di Francesco Pagnanelli. Votazioni resesi necessarie per il passaggio in giunta di Antonio Blasioli al posto di Enzo Del Vecchio andato a dirigere la segreteria del Presidente della Regione D’Alfonso. Pagnanelli che , a sua volta, ha lasciato un posto vuotyo in Consiglio subito occupato da Stefano Casciano, sempre del Pd, la cui surroga é avvenuta prima della discussione. L’Opposizione, dal canto suo, si é astenuta, fatta eccezione per il Movimento 5 Stelle che ha consegnato scheda bianca. Da Forza Italia, fino ai pentastellati, attacchi indiscriminati ad una maggioranza definita succube del Presidente della Regione che, con l’arbitraria chiamata di Del Vecchio, ha dimostrato di utilizzare il Comune di Pescara – ha detto in particolare Marcello Antonelli di Forza Italia – come una sorta di succursale. Un’amministrazione sempre più lontana dalla città e dai suoi reali problemi quella tratteggiata da Guerino Testa, di Pescara in Testa, ed il criterio per l’indicazione univoca di Pagnanelli, ha detto Testa, ne é la dimostrazione; mentre Enrica Sabatini del M5S ha ribadito il concetto espresso già nei giorni scorsi di una maggioranza arrogante e di Liste Civiche che, per ritirare la candidatura di Lola Berardi, hanno chiesto in cambio altre prebende. Tra i banchi della maggioranza Marco Presutti, capogruppo del Pd, indicato da molti come il più probabile sostituto di Blasioli, ha parlato di responsabilità personali per il bene della città, mentre Massimiliano Pignoli, che ieri ai nostri microfoni aveva parlato di possibile mancanza di sostegno alle votazioni, pur non risparmiando critiche al Pd, ha sciolto le riserve in qualità di consigliere della Lista Teodoro, votando a favore.

IL SERVIZIO DEL TG8:

IL MOVIMENTO 5 STELLE SEGNALA IL MANCATO RISPETTO DEL REGOLAMENTO DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA:

Il Movimento 5 Stelle invia una nota al Segretario Generale per segnalare il mancato rispetto dell’art. 1 comma 13 del regolamento dell’Ufficio di Presidenza del Comune di Pescara. Nello specifico, la violazione riguarderebbe la carica di vice presidente vicario del Consiglio comunale e di vice presidente della Commissione consiliare “Commercio e Politiche del Lavoro” rivestite entrambe, sin dall’inizio di questa consiliatura, dalla consigliera Gabriella Lola Berardi.

La capogruppo del M5S Enrica Sabatini afferma che “Il Regolamento dell’Ufficio di Presidenza, al suddetto articolo stabilisce chiaramente, che invece la carica di componente dell’Ufficio di Presidenza – compresa quella di vice presidente vicario – non e’ compatibile con quella di sindaco, di presidente e di vice presidente della Commissione Consiliare. Qualunque altra interpretazione, ventilata in aula, risulta illogica. A meno che non ci sia qualcuno che voglia affermare che questo comma stabilisca che la carica di Sindaco sia incompatibile con quella stessa di Sindaco.Il Movimento 5 Stelle chiede che venga ripristinata la piena legittimita’ nei ruoli e nel funzionamento di Consiglio comunale e delle commissioni consiliari “.

I Gruppi di Forza Italia, Pescara in Testa e Pescara Futura sul rimpastino nella maggioranza del sindaco Alessandrini:

I consiglieri comunali di Forza Italia, Pescara Futura e Pescara in Testa oggi intervenuti in aula sull’elezione del nuovo Presidente del Consiglio comunale affermano che “Un candidato alla Presidenza del Consiglio, Pagnanelli, che si autocandida, ma non è candidato dalla sua stessa maggioranza e infatti deve aspettare la seconda votazione per farsi eleggere. Un vicesindaco che lascia la carica dopo due anni e mezzo di pasticci per andare a lavorare come capo segreteria del Governatore della Regione Abruzzo. E in mezzo il Presidente della Regione D’Alfonso che continua a considerare il Comune di Pescara come la sua succursale in cui sposta nomi e pedine surclassando, al solito, anche il sindaco Alessandrini. Il nuovo ‘rimpastino’ servito oggi in aula dalla maggioranza di governo ha segnato una nuova giornata triste per la città di Pescara, e anche per quelle liste civiche che, a fronte di una giunta monocolore Pd, continuano a essere il vaso di coccio della coalizione”.

Per il capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli  ” il primo atto politicamente rilevante è che solo il consigliere Pagnanelli ha candidato il consigliere Pagnanelli alla carica di Presidente del Consiglio e questo è importante perché, al di là della scarsa eleganza della procedura seguita, è ormai sotto gli occhi di tutti quanto sta accadendo nell’amministrazione e nella maggioranza. Blasioli non si è dimesso dalla carica perché era stanco di fare il Presidente del Consiglio, peraltro dopo essere stato eletto da un’ampia maggioranza, anche con i voti del centro-destra che avevano scelto di pacificare il clima dopo cinque anni di conflitti, gli avevamo dato fiducia, anche se in due anni e mezzo non sono mancate le frizioni quando Blasioli dimenticava di essere il presidente di tutti e faceva il Kapò della maggioranza, spesso creando dei precedenti imbarazzanti. Blasioli si è dimesso perché ha accettato di fare il vicesindaco perché quello in carica, Del Vecchio, è stato chiamato a fare il capo segreteria del Governatore D’Alfonso, dando forma a quanto da noi sempre sostenuto, ossia che il Comune di Pescara è considerata la succursale di D’Alfonso, una dependance, ed è vero. Nel momento in cui ha l’esigenza di sostituire Ruffini in pensione più o meno sollecitata, gli serve Del Vecchio e se lo prende, come se fare il capo di una segreteria fosse più importante del fare il vicesindaco. Poi occorre coprire il buco lasciato da Del Vecchio e si pensa di utilizzare un amministratore di esperienza, appunto Blasioli, ma si apre un altro buco, quello della Presidenza e qui si creano problemi seri, grossi. Oggi sia Del Vecchio che Blasioli pensano forse di essere stati promossi, di aver ricevuto una gratificazione, ma non è così. Sulla presidenza del Consiglio si è aperta una voragine, perché è evidente che il Pd si è spaccato tra dalfonsiani e non-dalfonsiani. Come previsto da tutti il capogruppo Presutti, aspirante alla carica, ha dovuto fare un passo indietro, o non si trovava la sintesi, e sono rimaste a bocca asciutta le liste civiche, costrette qualche mese fa a sacrificare il proprio assessore Sulpizio per rivoluzionare la giunta e renderla migliore, in verità non ci voleva molto. Oggi scopriamo che ‘il governo dei migliori’ non vale più e andiamo alle seconde scelte, alle seconde linee, e le liste civiche sono il vaso di coccio in una giunta monocolore. Il giudizio sul vicesindaco uscente resta negativo: ha osato intestarsi il successo di aver risollevato la società Pescara Parcheggi, la stessa che, in minoranza, ha cercato di affossare con i suoi colleghi Pd; ha tentato di intestarsi il progetto del Ponte Nuovo, che con il Pd era fallimentare. Il Pd aveva lasciato alla precedente amministrazione di centro-destra un progetto sbagliato, che non rispettava le prescrizioni del Genio Civile, noi abbiamo dovuto rifare il progetto, recuperare le somme aggiuntive necessarie per la messa in sicurezza degli argini del fiume, e il sindaco Alessandrini si limiterà a tagliare il nastro di un’opera che non gli appartiene. Raccontare oggi che il Ponte Nuovo è opera del sindaco Alessandrini significa raccontare una balla colossale: il Pd ci ha lasciato un disastro, noi gli abbiamo lasciato un cantiere aperto. Alessandrini è il sindaco di 3 anni fallimentari sotto ogni profilo. La situazione delle strade è evidente e non basta ora annunciare un Piano di 430mila euro di asfalti che consentiranno solo di mettere toppe nelle emergenze. La giornata odierna rappresenta la fine di una fase fallimentare dell’amministrazione Alessandrini e l’inizio di una fase che sarà anche peggiore perché da oggi il sindaco avrà grosse difficoltà ad approvare progetti strategici, a partire dalla sessione sull’urbanistica”.

Il Capogruppo Guerino Testa afferma che “Oggi  è l’occasione per tracciare un bilancio dei primi due anni e mezzo di consiliatura di Alessandrini, molto di sinistra e poco di centro, un sindaco che in cinque anni ha cambiato 5 assessori, con ruoli anche apicali, e un Presidente del Consiglio. È eclatante che il vicesindaco abbia lasciato la carica perché ha ritenuto più importante la Segreteria del Governatore di Regione, cioè ha preferito lasciare un ruolo istituzionale e politico di assoluto rilievo per andare a fare il segretario, uno dei tanti che circonda D’Alfonso, e questo è avvilente. Il sindaco Alessandrini, dal canto suo, governa per ‘patti’: il patto di Carsoli, il patto del trabocco, ora il ‘patto della Taverna 58’, in cui sceglie di circondarsi di facce nuove, ma la musica è sempre la stessa. La realtà è che questa amministrazione ha perso qualsiasi appeal e i giudizi dei pescaresi sono tutti unanimemente negativi, a fronte di una città abbandonata, con una tassazione alle stelle. Un’amministrazione che sarà ricordata per i veti incrociati e per le sgomitate delle liste civiche, oggi sottomesse a Pd e Si. Un’amministrazione che è totalmente sotto il mantello del Presidente D’Alfonso che decide le sorti del governo cittadino nel garage del Comune, sotto l’aula consiliare, o in qualche stanza di viale Bovio, o ancora il sabato pomeriggio dentro il Comune nelle riunioni per pochi intimi. Il sindaco Alessandrini non ha alcuna autonomia politica e oggi, con buon senso, anziché continuare a cambiare squadra o deleghe, dovrebbe avere il coraggio di dimettersi consentendo ai pescaresi di scegliere la nuova governance”.

Il capogruppo Carlo Masci  ha concluso “In quest’aula si sta consumando il teatrino della politica , con il vicesindaco chiamato in Regione e il Comune che è al servizio del Presidente D’Alfonso e a soffrirne è la città. Ricordiamo i tanti episodi in cui è stato il Presidente della Regione a decidere cosa andava fatto a Pescara e l’amministrazione Alessandrini si è messa sull’attenti, e poi nulla si è concretizzato, tant’è che abbiamo perso tre anni. Ora ci prepariamo al rush finale che sarà una lunga agonia sino al 2019, con tutte le attività bloccate almeno per altri due anni”. Alla prima votazione, il nome di Pagnanelli, unico candidato, ha ricevuto 19 voti a favore, 3 schede bianche, 1 nulla e 7 astenuti. Il Centro-destra si è astenuto anche alla seconda votazione, “ma il fatto di non essere stato eletto alla prima votazione è chiaramente il monito che le liste civiche hanno inviato all’indirizzo del sindaco Alessandrini e certamente non è un buon segno di gradimento per il neo-Presidente Pagnanelli che, per l’evidente nervosismo, è riuscito a infilarsi la fascia solo al quinto tentativo”.