Pescara: Sul Cda Aca interviene il Tar sollecitato dal gruppo dei sindaci contrari alle decisioni prese in assemblea sabato scorso. Il provvedimento sarebbe contrario alla Legge Madia.
Secondo il nuovo quadro normativo, infatti, previsto dalla legge Madia sulla società a capitale pubblico, é obbligatoria la figura dell’amministratore unico, eccezion fatta per casi particolari che dovranno essere disciplinati da uno specifico decreto del Consiglio dei Ministri non ancora, però, emanato. Su questo si basa il ricorso al Tar presentato dal gruppo dei sindaci contrari alla nomina del Cda dell’Aca, protesta guidata da Umberto Di Primio, primo cittadino di Chieti, ma anche da Di Matteo del Pd. In questo scenario da oggi s’insedia il nuovo Consiglio d’Amministrazione presieduto da Luca Toro e composto da Mirko Velluto e Giovanna Brandelli, figure certamente di spessore per le loro specifiche competenze, ma anche, contesta il gruppo dei dissidenti, emanazione di una certa partitocrazia. Ma non sarà questa l’unica vicenda Aca che dovrà passare sotto il giogo della Giustizia, civile o penale che sia: da una parte il capitolo del concordato preventivo al vaglio della Corte d’Appello, dall’altra l’inchiesta della Procura sulle presunte ingerenze dell’Ato, sullo sfondo una complessa attività amministrativa che deve al più presto riprendere per fare fronte alle tante emergenze legate alla gestione del servizio idrico in un vasto territorio compreso tra le provincie di Pescara e Chieti.
Il servizio del Tg8: