Non si placano le polemiche all’indomani della sentenza in Corte d’Appello a l’Aquila che di fatto dimezza la pena a carico di Giovanni Iacone, l’assassino della giovane psicologa Monia Di Domenico.
Dal grido di dolore dei genitori condiviso non solo dagli amici, ma anche da gran parte dell’opinione pubblica, alla manifestazione spontanea in programma oggi a Piazza Salotto a Pescara dove alle 17.30 è previsto un Flash Mob di protesta contro la sentenza di secondo grado dei giudici della Corte d’Assise d’Appello a L’Aquila che ha di fatto dimezzato la condanna da 30 anni a 17 per Giovanni Iacone, il pregiudicato che nel gennaio del 2017 ha ucciso a Francavilla Monia Di Domenico, la psicologa di 45 anni che gli aveva affittato l’appartamento. La decisione dei giudici sulla base del mancato riconoscimento dell’aggravante della crudeltà che in primo grado aveva di molto influito sulla condanna a 30 anni. Resta in piedi la condanna del reato di occultamento del cadavere, perché l’uomo tentò maldestramente di nascondere il corpo. I diversi colpi inferti con un oggetto contundente sulla povera Monia, invece, secondo i giudici aquilani non costituiscono elemento di crudeltà. Una decisione che ha scatenato la rabbia dei genitori di Monia, residenti a Corropoli, ma anche dei suoi tanti amici che oggi si ritroveranno, tutti insieme, a Piazza Salotto a Pescara per gridare il loro sdegno. Tutto questo mentre, non meno di qualche tempo fa, il Parlamento ha dato il via alla norma che impedisce da oggi in poi a chi si macchia di reati particolarmente gravi ed efferati, di ricorrere a riti alternativi per beneficiare di sconti di pena. Non è il caso, però, di questa specifica vicenda perché la norma non è retroattiva. Alla manifestazione sono stati invitati anche gli 8 candidati a sindaco di Pescara .