Pescaraporto: ha ragione il M5S, stop al cambio di destinazione d’uso per il complesso edilizio vicino all’ex cofa e relazione di Police ignorata.
Troppe ed evidenti le imprecisioni contenute nel parere dell’avvocato Aristide Police per non tenere in considerazione le lamentele della consigliera comunale del M5S Erika Alessandrini. L’amministrazione comunale di Pescara, ed in particolare il dirigente dell’Ufficio Gestione del territorio, non ha dato l’ok al cambio di destinazione d’uso da uffici a residenze private del complesso in costruzione, rimettendo ogni decisione al Consiglio Comunale come del resto indica l’articolo 23/Ter del Testo Unico sull’edilizia contenuto nel decreto Sblocca Italia. A mostrare perplessità sull’intera operazione anche le altre forze di minoranza e diversi esponenti della maggioranza, non solo perchè l’eventuale autorizzazione avrebbe creato un pericolo precedente peraltro impugnabile, ma anche perchè il cambio d’uso, se accordato come prevede la legge, dal Consiglio, costringerebbe il privato al pagamento di un sostanzioso contributo straordinario. In attesa che il documenti approdi nell’aula consigliare, resta ora da vedere se il Comune deciderà comunque di pagare l’avvocato Police, docente di Diritto Amministrativo all’Università Tor Vergata di Roma, autore di una relazione tecnica piena zeppa di errori che costerebbe alla casse comunali qualcosa come 4500 euro + IVA.