Chiuse le indagini della Procura di Pescara sulla contaminazione delle aree interne ed esterne al Sito d’interesse nazionale ex Montecatini di Piano d’Orta, nel Comune di Bolognano (Pescara).
Nell’avviso firmato dal sostituto Salvatore Campochiaro, titolare dell’inchiesta insieme al sostituto procuratore Massimiliano Serpi, sono state stralciate le due posizioni dei vertici Edison, Jean-Bernard Levy e Marc Benayoun, mentre compaiono due nuovi nomi, quelli di Paolo Campea e Antonio Forese, dirigenti regionali del settore Ambiente, indagati per omissione di atti di ufficio. Sotto la lente della Procura, già iscritti nel registro degli indagati da diverse settimane, anche il sindaco di Bolognano (Pescara) Silvina Sarra, accusata di omissione di atti d’ufficio e omessa bonifica, insieme al dirigente della Regione Abruzzo, Franco Gerardini, e agli esponenti della Polizia Provinciale di Pescara, Giulio Honorati e della Antonio Ricordi, tutti accusati di omissione di atti d’ufficio. Le indagini dei carabinieri forestali di Pescara, diretti dal tenente colonnello Annamaria Angelozzi, hanno fatto emergere come nel sito dismesso della ex Montecatini risulti la presenza di materiali nocivi per la salute umana e per l’ambiente. L’inchiesta della procura pescarese riguarda, più nello specifico, il comparto Zeta, dove sarebbero sepolti, fino ad una profondità di 8 metri, oltre trentamila metri cubi di materiali inquinanti, contenenti diverse sostanze nocive, quali arsenico, rame, piombo, cobalto e zinco. All’interno dell’area, che si trova a pochi chilometri dalla discarica di Bussi (Pescara), sorgeva una fabbrica di fertilizzanti dismessa nel 1964.