Piano Rischio Sismico: Regione Abruzzo in ritardo e in buona compagnia, visto che al momento sono solo due le regioni che hanno presentato la documentazione alla Protezione Civile, ma non é giustificabile alla vigilia del 7° anniversario del terremoto a L’Aquila.
L’indiscrezione giunge da una lunga intervista che ha rilasciato ieri il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio a “Il Corriere della sera”, nella quale ha bacchettato un pò tutte le Regioni, ed anche la nostra, per non aver ancora presentato a Roma il Piano Territoriale per il rischio sismico. Si tratta in sostanza di un documento nel quale le Regioni indicano aree e strutture per le emergenze in caso di terremoto, oltre a queste strade di collegamento e accesso alle città colpite ed eventuale aggregati o strutture di ostacolo alle macchine di soccorso. Un Piano di assoluta importanza grazie al quale la Protezione Civile Nazionale può gestire l’eventuale emergenza con più facilità. Fino ad ora solo Umbria e Calabria hanno inviato al loro piano. E l’Abruzzo? Il sottosegretario alla Giunta Regionale Mario Mazzocca parla di piano esistente le cui basi sono state fissate già prima che venisse istituito per legge, ma che necessita di frequenti aggiornamenti. Ci troviamo, ora, nella fase delle linee guida per la pianificazione di emergenza comunale ed intercomunale e da questo punto di vista solo 180 comuni, su 305, hanno ultimato la documentazione. Inoltre si sta predisponendo, in via sperimentale, anche uno specifico piano per fronteggiare il rischio idraulico e idrogeologico e monitorare e censire dissesti di natura geomorfologica. Insomma un lavoro complesso in linea con la complessità di un territorio abruzzese, che ha bisogno dei suoi tempi.